Il 23 novembre è stato il giorno del battesimo per il corridoio marittimo per le merci Genova-Tianjin, il primo nel Mediterraneo e snodo commerciale di prima importanza verso il Far east.

Il progetto di piattaforma logistica promosso da Ice, Simest, Interporto Rivalta Scrivia e le Autorità portuali di Genova è stato presentato a Roma al ministero per lo Sviluppo economico.

 

«Abbiamo lavorato molto a questo progetto – ha spiegato il vice ministro Adolfo Urso – che ha visto anche il coinvolgimento del ministero dell’Economia e degli Esteri. Ci saranno benefici sul piano dell’occupazione nel sistema portuale ligure e per la crescita dell’interscambio commerciale, in particolare per il nostro export. Non solo, l’accordo consentirà all’Italia di effettuare il controllo delle merci e servirà per la lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale. Ci saranno conseguenze positive per il fisco perché con Genova, porto di destinazione, sarà la nostra dogana a recuperare il 25% del valore delle merci sdoganate e che oggi va a vantaggio di altri paesi competitor europei».

 

Un concetto ribadito anche dal Presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo che ha sottolineato come «così facendo il fisco incasserà 800 milioni di euro l’anno». Lo stesso presidente ha poi annunciato «investimenti nel porto di Genova per circa 300 milioni di euro che ci consentiranno di raddoppiare le potenzialità dello scalo passando da 2 a 4 milioni di container» e ha riferito anche l’interesse «di una delegazione cinese che ha intenzione di investire proprio nell’area ligure e nel sistema retroportuale di Rivalta Scrivia».

Dal canto suo il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane, Giuseppe Peleggi ha rimarcato che “attraverso l’accordo tra le due dogane il controllo delle merci avverrà in un’unica soluzione, nel paese d’origine, consentendo una notevole riduzione dei tempi e un maggiore controllo delle merci stesse».

 

L’intero progetto, che partirà ufficialmente il 1 gennaio del 2010, è stato intitolato a Matteo Ricci, il Padre gesuita morto a Pechino l’11 maggio 1610 e vede il coinvolgimento diretto degli spedizionieri italiani leader del mercato cinese. La piattaforma di Tianjin, supportata dall’accordo bilaterale doganale, sarà un luogo ottimale dove riempire/svuotare i containers, dove poter effettuare le manipolazioni eventualmente necessarie per il rilancio dei prodotti a destinazione finale e dove poter organizzare il proprio servizio post vendita per il mercato cinese.

 

Un canale doganale preferenziale attira la merce perché è sostanzialmente in grado di garantire tempi e costi certi a tutti gli operatori del commercio internazionale che lo utilizzano, ed assicura, inoltre, il transito in sicurezza e trasparenza.

 

Tianjin, città di 11 milioni di abitanti, è il maggiore centro economico sulla costa del Bohai, Cina nord orientale, e detiene una delle più avanzate reti di trasporto del Paese. Insieme ai porti di Dalian e Quingdao gestisce oltre il 40% del traffico cargo cinese Il porto di Tianjin ha un traffico in rinfuse di 350 milioni di tonnellate ed un traffico containerizzato di oltre 7 milioni di teu.

 

I primi utilizzatori della piattaforma saranno le imprese italiane che già sono insediate in Cina, la cui casa madre italiana assume il ruolo di importatore abituale. Ad esse vanno assimilate le potenziali imprese cinesi che possono trovare un insediamento nel bacino alessandrino, intorno alla banchina secca di Rivalta, ed oltre il bacino stesso, grazie alla ramificazione sul territorio che può garantire la rete dei primari interporti italiani di cui Rivalta è parte. In entrambi i casi si parla di import ed in entrambi i casi il fattore strategico (che fa la differenza) è il canale preferenziale doganale, che parte da Tianjin e sbarca a Rivalta, offrendo certezze e livelli di competitività altrimenti non ottenibili.

 

(da: shippingonline.ilsecoloxix.it del 23.11.2009)