Anche l’associazione
europea degli operatori logistici ECG, chiede un'azione immediata da parte del
governo italiano per evitare che lo sciopero indetto da una sigla sindacale
minoritaria provochi l'interruzione alla catena di approvvigionamento del Paese
dell’industria automobilistica. “I proprietari di piccole imprese di
trasporto auto a mezzo bisarche in Italia stanno protestando per l'attuale
difficile situazione economica. Condividiamo la loro situazione – scrive ECG.
Allo stesso tempo, non si possono accettare le proteste che bloccano l'accesso
alle fabbriche di auto, ai terminali. Tale azione minaccia la sopravvivenza di
milioni di lavoratori e crea perdite finanziarie per decine di milioni di euro
per le case automobilistiche, rivenditori e operatori logistici”.
Nonostante il lavoro degli operatori logistici italiani per fronteggiare i
danni, ora gli effetti negativi derivanti dal fermo, che dura da quattro
settimane, si stanno facendo sentire. “Questi proprietari di piccole imprese –
sottolinea ECG – nel corso dell'ultimo mese, stanno esprimendo il loro
malcontento, per far conoscere le loro richieste, parcheggiando i loro veicoli,
dove possono causare massimo disagio, spesso bloccando i siti industriali.
Queste turbolenze non potevano avvenire in un momento peggiore per l'industria
automobilistica italiana nel suo complesso, che sta lottando a fronte di
indebolimento della domanda e conseguente perdita di volumi di vendita.”