È Msc la grande sorpresa che emerge in questa fase di crisi dal mondo dello shipping. La compagnia ginevrina sembra disporre di risorse che gli altri non hanno: invece di arretrare, continua a espandere la propria attività. Solamente l’1% della flotta, secondo Axs Alphaliner, sarebbe stata messa in disarmo, un quota molto inferiore rispetto al 9% medio delle altre compagnie portacontainer. Apl, ad esempio, ha già messo a riposo il 22% della flotta. Inoltre negli ultimi mesi sono stati presi in consegna tre giganti come Daniela, Beatrice e Danit, da circa 14.000 teu di capacità.

L’ultimo colpo Msc lo ha messo a segno sulla rotta India-Europa, andando a occupare un rotta lasciata libera dalla concorrenza. Il nuovo servizio, gestito in joint con la compagnia indiana Shipping Corp. of India (Sci), congiungerà ogni settimana dal prossimo 16 maggio l’India all’Europa. Si tratta del servizio Ises che unisce Colombo, Nhava Sheva, Mundra, Salalah, Porto Said, Barcellona, Amburgo, Rotterdam, Felixstowe, Porto Said, Jeddah, Colombo con sette navi da 4.300 teu. La linea in realtà esisteva già. Sci la gestiva assieme a un consorzio composto anche da Zim, Yang Ming, Misc e K Line, che poi hanno rinunciato. La compagnia di Gianluigi Aponte evidentemente trova la rotta remunerativa, mentre i suoi concorrenti l’hanno abbandonata proprio perché i tassi di nolo erano diventati troppo bassi. Il costo del trasporto di un container dall’India al Nord Europa è di circa 270 euro, contro i 925 euro dell’agosto 2008. La perdita di valore è stata del 70%.

Quella di Msc è una strategia che sembra contraddire la fosca previsione dell’analista Henrik Lund che, intervistato dal giornale danese Dagbladet Børsen, indicava Msc e Zim come le prime compagnie che avrebbero pagato lo scotto della crisi. «È molto probabile che molti dei maggiori competitori di Maersk Line andranno in bancarotta nei prossimi mes», aveva detto Lund all’inizio dello scorso marzo.

Msc invece sembra non fermarsi mai e, secondo quanto testimoniano anche alcuni spedizionieri italiani, sta attuando una politica molto più incisiva dei suoi concorrenti per riuscire a portare carico sulle proprie navi. La scorsa settimana anche il giornale inglese Lloyd’s List prendeva atto che il presidente di Msc, Gianluigi Aponte, sta beneficiando delle condizioni depresse del mercato per noleggiare grandi navi a tariffe molto basse. I risultati si vedono: sempre Axs Alphaliner ha reso noto che il gap di capacità fra le due prime compagnie del mondo, appunto Maersk e Msc, si sta riducendo a vista d’occhio. Dal 16,1 contro il 10,4% della flotta mondiale complessiva nel gennaio 2008 si è passati a un rapporto di 14,1 contro 11,5% un mese fa.

In aprile Msc ha inaugurato altri due servizi nelle Americhe: il servizio Condor è partito il 18 aprile e unisce il Perù a Panama, mentre il servizio Puma parte domani e unisce Panama agli Stati Uniti

Alberto Ghiara

 

Avvistatore Marittimo 28/04/09