Il porto di Amburgo ha perso nel primo trimestre del 2009 il 21,7% del traffico, quello di Barcellona il 21,3%. Non si tratta di casi isolati. Secondo il segretario generale dell’Organizzazione dei porti europei (Espo), Patrick Verhoeven, nello stesso periodo la movimentazione di container nei porti dell’Unione è calata in media del 14%. In Europa arrivano sempre meno navi. Una delle maggiori compagnie portacontainer del mondo, la malese Misc, ha addirittura deciso di rinunciare a passare da Suez coi propri servizi ed è uscita dal consorzio Grand Alliance, di cui faceva parte assieme a Hapag Lloyd, Oocl e Nyk. Il motivo è che i noli sono scesi a livelli difficilmente sostenibili sulle tratte Asia-Europa. Per la stessa ragione, nel gennaio scorso, proprio Grand Alliance aveva rinunciato a una linea fra Europa e India. Al cambiamento delle strategie si accompagnano anche cambi al vertice delle compagnie. Soeren Thorup Sorensen, chief financial officer di Ap Moeller Maersk, lascerà il suo incarico alla fine di maggio. «Il duro carico di lavoro – ha affermato sul sito della società lo stesso Sorensen, che ha 43 anni – ha danneggiato la mia salute». In due anni è il quarto alto dirigente che lascia la società danese. Lascerà presto il proprio posto anche il ceo della compagnia araba Uasc, Ken Bloch Sorensen, danese e ex-Maersk come il suo omonimo. Soerensen ha firmato lo scorso giugno per Uasc un contratto coi cantieri coreani Samsung per la costruzione di otto portacontainer da 13.100 teu. Secondo Verhoeven, la situazione attuale è eccezionale, rarissima nella storia dei porti europei. Rotterdam ha perso il 10,8% nel primo trimestre, contro una crescita dell’8% nello stesso periodo del 2008. I risultati peggiori si sono avuti a Brake, in Germania (-33%), La Spezia (-29,3%), Gand (-25%), Dunkerque (-22,4%), Amburgo (-21,7%) e Barcellona (-21,3%). Fra i grandi porti marittimi francesi, Marsiglia ha perso il 13,9% e Le Havre il 5,9%. Secondo i dati di Espo, emersi durante l’incontro di Marsiglia dello scorso fine settimana, a soffrire di più, oltre ai container, sono le rinfuse solide come ferro, carbone e cereali. Petrolio e gas liquefatto (Lng) hanno invece mantenuto i livelli del passato. Il calo delle movimentazioni container in Europa corrisponde a quanto sta avvenendo in Nord America (-17,9% in marzo) e in Asia (-17,4%). Di fronte a questa situazione, Verhoeven e il ministro dei Trasporti francese, Dominique Busserau, hanno invitato a non rinunciare agli investimenti e a continuare a sviluppare le infrastrutture portuali.

Alberto Ghiara

Avvistatore Marittimo  20 Maggio 2009