Assologistica auspica un approccio al problema della security nei porti che tenga conto delle opportunità di crescita degli scali e dell'aspetto economico. Oggi l'associazione ricorda che «il 16 dicembre 2009, su richiesta delle associazioni di categoria tra cui Assologistica, il Comitato Interministeriale per la Sicurezza Marittima (CISM) ha discusso il decreto 154/2009 del ministero dell'Interno che aveva sollevato molte preoccupazioni in quanto, in applicazione del decreto legislativo 144/2005 (cosiddetto decreto Pisanu), ridisegna le regole di security in ambito portuale.

 

Nonostante la richiesta di sospensiva degli effetti del decreto avanzato da tutte le componenti del CISM – spiega Assologistica – ad oggi risulta che si sia optato per l'elaborazione di una circolare interpretativa, a cui i ministeri coinvolti stanno lavorando congiuntamente».

 

Pur esprimendo apprezzamento «per lo sforzo che si sta compiendo al fine di ridurre i potenziali effetti deflagranti che l'applicazione del decreto ministeriale 154/2009 potrebbe avere sulla security portuale, considerando le specificità del settore, le diverse tipologie di traffico, le disomogenee infrastrutture presenti sul territorio e la normativa internazionale applicabile», Assologistica evidenzia alcuni elementi di preoccupazione sottolineati dai propri associati e, in particolare, dai terminalisti portuali.

 

Innanzitutto le imprese portuali di Assologistica ritengono che «la circolare interpretativa rappresenti uno strumento potente e flessibile», che tuttavia «potrebbe non essere idoneo per garantire un'applicazione coerente del decreto ministeriale in concorrenza con altra normativa previgente, anche di carattere internazionale»; inoltre ritengono necessario «che la circolare, oltre a chiarire i ruoli e le responsabilità delle diverse autorità che operano nel settore della security portuale, definisca in maniera precisa quando sia indispensabile l'uso di Guardie Particolari Giurate, in modo da impedire interpretazioni diverse sul territorio che possono determinare anche situazioni distorsive del mercato fra porti nazionali».

 

Infine – osservano le imprese di Assologistica – «la conferma degli esistenti Piani di security degli Impianti portuali, approvati dal 2004 ad oggi, non sarebbe sufficiente a superare le attuali preoccupazioni se i controlli dovessero essere affidati a Guardie Particolari Giurate, aggravando il gap di costo con gli altri porti comunitari ed extracomunitari e determinando ulteriori esuberi nell'ordine di molte centinaia di addetti tra il personale attualmente impiegato nei controlli».

 

Assologistica ritiene quindi «che ogni intervento di revisione della security portuale, di nuovi controlli doganali finalizzati alla tutela del made in Italy fino al progetto Megaports, che dovrebbe consentire la verifica di tutti i container per accertare l'assenza al loro interno di materiale radioattivo debba partire da un confronto anche con gli operatori che tenga conto di quanto questi aspetti siano fondamentali per la credibilità e la crescita del settore, ma anche della loro sostenibilità economica, particolarmente, nell'attuale congiuntura».

 

(da: informare.it del 23.02.2010)