La Spezia è pronta a seguire, Savona frena. Anche per evitare nuove polemiche. La possibile intesa del porto di Genova con TangerMed per un nuovo corridoio Nord Africa-Italia agita le acque di Ligurian Ports. Da una parte le ragioni di business che consigliano ai tre scali di non chiudere pregiudizialmente la porta a uno degli scali più dinamici della sponda sud del Mediterraneo, dall’altra la ragion politica di chi vuole evitare nuovi motivi di scontro con Gioia Tauro, Cagliari, Taranto, che di TangerMed sono diretti concorrenti.

 

Il più attento a questo secondo aspetto è Rino Canavese, ieri a Roma per il consiglio direttivo Assoporti, di cui è vicepresidente, dove è andata in scena una parziale ricucitura con i tre scali di transhipment. I loro rappresentanti hanno spiegato che l’associazione da loro formata, Imeta, «non ha alcuna intenzione di diventare interlocutore diretto delle istituzioni nazionali, ma che si riconosce pienamente in Assoporti». Dichiarazione mirata a chiudere sulle divergenze in seno all’associazione, che pure ci sono su aspetti essenziali come le richieste da avanzare al governo per il rilancio della portualità nazionale.

 

Tornando a TangerMed. «sono traffici importanti, certo – ragiona il numero uno del porto di Savona-Vado – ma non credo proprio che le intese e i convegni portino container sui moli. È la merce a scegliere i porti di destinazione e noi, per attirarla, dobbiamo migliorare le infrastrutture per fornire servizi più competitivi». Un modo per dire che, a Milano il 22 aprile per il road show di TangerMed, Canavese probabilmente non ci sarà. «Non mi sembra uno di quei appuntamenti fondamentali e, comunque, nessuno mi ha invitato».

 

Di tutt’altro avviso Lorenzo Forcieri: «Su queste iniziative penso che debba agire Ligurian Ports, perché così possiamo fornire un’offerta più completa e competitiva. Sono traffici importanti a cui non possiamo pregiudizialmente dire no». «Tanto più – sottolinea Forcieri – che su quei moli lavora Contship, presente anche alla Spezia». L’altro grande soggetto presente in Marocco è Apm Terminal (Maersk), prossima allo sbarco a Vado (Savona). E gli scali di transhipment italiani? «Ovviamente – mette le mani avanti da politico navigato Forcieri – bisogna agire in tutti i modi per difendere la loro competitività sui mercati». Ma ciò non vuol dire che gli scali liguri non possano guardare anche altrove.

 

(da: shippingonline.ilsecoloxix.it del 13.04.2010)