Liguria e Sardegna vogliono garantire i collegamenti marittimi per i passeggeri esistenti fra le due regioni anche in caso di privatizzazione di Tirrenia. Inoltre la Sardegna intende riaprire i collegamenti ferroviari col continente, cancellati nell’aprile 2008 da Trenitalia, utilizzando il porto di Savona, che è già attrezzato per offrire un servizio di questo tipo. Per questo si sono incontrati nei giorni scorsi a Genova e Savona gli assessori ai Trasporti Enrico Vesco, della Regione Liguria, e Liliana Lorettu, della Regione Sardegna.

 

Sulla privatizzazione della compagnia di bandiera le due Regioni hanno accantonato le divergenze di opinioni riguardo all’operazione(la Sardegna è favorevole, la Liguria no) e si sono concentrate sugli obiettivi comuni. Entrambe vogliono portare avanti una stretta collaborazione e azioni congiunte per salvaguardare i collegamenti tra Liguria e Sardegna e mantenere gli attuali livelli occupazionali, nel caso di una possibile privatizzazione di Tirrenia. Nel corso dell’incontro i due assessori hanno concordato sull’esigenza di mantenere i collegamenti tra le due regioni, «vitali – come ha sostenuto Lorettu – per la continuità territoriale della Sardegna».

 

«La Sardegna – spiega Vesco – ha condiviso con noi la necessità di sostenere e difendere le linee Genova-Porto Torres e Genova-Olbia. Sono richieste che porteremo al tavolo nazionale. In questo momento non si può assolutamente pensare che la privatizzazione della compagnia possa generare esuberi. Per fortuna il governo, che aveva detto che la privatizzazione era imminente, sembra aver rallentato la procedura». Vesco sottolinea anche l’importanza di un’intesa di questo tipo fra due Regioni guidate da coalizioni di colore politico diverso, ma unite nel difendere le linee e l’occupazione.

 

I due assessori hanno anche visitato il porto di Savona, dove esiste una banchina attrezzata per caricare treni sui traghetti. La struttura è stata creata al terminal Marittima Spedizioni per l’invio in Algeria di 80 treni nuovi della Stadler.. L’Autorità portuale ha portato i binari fino alla banchina. Da qui i vagoni sono caricati sulla nave grazie all’utilizzo di piastre mobili lunghe 6 metri. «In quattro ore – dice Vesco – si possono caricare due treni da 80 metri».

 

In Sardegna esiste una ditta che produce vagoni, la Keller, che attualmente ha manifestato insoddisfazione per i collegamenti con Civitavecchia e cerca un’alternativa. «Il nostro obiettivo è aiutarli perché Savona diventi punto d’attracco per i vagoni della Keller e anche per merci come le sabbie silicee di Sassuolo, che oggi si muovono su camion e che in Sardegna vogliono mettere su treno. Inoltre la Regione Sardegna è intenzionata a fare una gara per ripristinare la continuità territoriale ferroviaria, che non esiste più. Il traffico stradale fra Porto Torres e Cagliari è molto appesantito dai camion. Loro hanno fatto uno studio sulle potenzialità di questo servizio, che però regge se c’è traffico sia in andata che al ritorno».

 

L’assessore chiarisce però che la Regione non intende intervenire in un mercato, quello fra Liguria e Sardegna, già servito da privati. Ci sono servizi ro-ro sia da Genova che dalla Spezia. «Il nostro non è marketing a favore di Savona. Ci siamo attivati per valorizzare una particolarità, cioè la possibilità di caricare treni, che non ha nessun altro scalo. Su altri settori, dalle rinfuse ai container, esiste un mercato già strutturato in cui noi non entriamo».

 

(da: lavvisatoremarittimo.it del 17.12.2009)