Il futuro del retroporto di Santo Stefano Magra è cominciato. Lo ha detto Sandro Amorfini presidente di Svar (società per la valorizzazione delle aree retroportuali).

Ora l'area di Santo Stefano è soprattutto un deposito di container vuoti. Bisogna creare le condizioni per procedere agli assemblaggi. Nel porto della Spezia arriva merce che viene dirottata in altre città. L'obiettivo – lo ha detto il segretario generale della Cisl spezzina Giorgio Pigoni – è quello di avere le strutture adatte, con prezzi competitivi, invogliando così le industrie a effettuare gli assemblaggi a Santo Stefano. Fare cioè logistica creando posti di lavoro. Ma è indispensabile fare presto. Dice Amorfini: “Dobbiamo arrivare prima di Genova”. E' questa la sfida che lancia La Spezia. E allora vediamo la situazione. Molti capannoni, strutture appositamente studiate, sono pronti a o in via di ultimazione. Un capannone è stato già assegnato. “Per occupare gli altri (termine dei lavori fissato per il 2006) stiamo lanciando – ha aggiunto Amorfini – una politica di marketing; per avere industrie che diano affidamento anche sotto l'aspetto occupazionale che è poi la ricaduta che si aspetta la città”.

E' questo un punto importante e lo ha rilevato anche Matteo Melley presidente della Fondazione della Cassa di risparmio della Spezia: “Trenta milioni di euro sono i costi previsti, in parte fondi dell'Unione europea e i posti di lavoro che si andranno a creare non possono essere pochi rispetto ai finanziamenti”. Amorfini ipotizza tra occupazione diretta e indotto 360 posti che non sono pochi per una città come La Spezia dove si sconta ancora una preoccupante crisi economica.E' chiaro, comunque, ripete Amorfini, che si darà precedenza a chi darà garanzie sulle assunzioni. Il presidente della Camera di commercio, Aldo Sammartano, ha battuto sullo stesso tasto rilevando che ” la città si aspetta uno sviluppo occupazionale con la manipolazione delle merci. Ma per attirare le industrie giuste bisogna diventare competitivi e ci vuole molta chiarezza e trasparenza su costi e modalità”. Risposta di Amorfini: “Per i capannoni si parla di un affitto di 53 euro a metro quadro per un anno”. Una tariffa che a giudizio di molti operatori dovrebbe essere considerata favorevole da tutte le industrie. Bene. Il futuro del distripark spezzino è dunque su una strada tutta spianata? Non è così, e il problema sono proprio le strade e le ferrovie. “Siamo al di fuori – lo ha detto Pigoni – da tutte le vie di comunicazione . Non c'è l'autostrada diretta Parma-Milano (anche se la Salt si è impegnata a realizzarla) manca, soprattutto, la famosa Pontremolese, non c'è la ferrovia diretta verso il Brennero importante anche per alleggerire il traffico su gomma. E per la Pontremolese siamo praticamente a zero. Lo ha rilevato chiaramente Pier Gino Scardigli presidente del Propeller che ha organizzato il dibattito che si è svolto nel salone dell'hotel Jolly. Genova ha completato la procedura per il raddoppio della Genova-Ventimiglia – e nei giorni scorsi il ministro Lunardi, il presidente della Regione Biasotti, il sindaco di Genova Pericu – ha detto Scardigli – hanno praticamente dato il via all'opera”.