Carica un container vuoto nel porto di Genova per portarlo a riempire a Leinì, in provincia di Torino. Ma quella che doveva essere una normale giornata di lavoro ha rischiato di trasformarsi in dramma per un autotrasportatore, Antonio Pelizza, della Eurofreddo di San Nazzaro Monticelli. «L'altra mattina – ha raccontato Pelizza – sono arrivato nel porto di Genova per caricare un container vuoto che dovevo far riempire a Leinì in una ditta, la “Sesn”, che produce sostanze chimiche per il trattamento delle pelli. Appena arrivato ho aperto il container e mi sono accorto che in una specie di tasca ricavata in una delle porte si trovava una busta imbottita del tipo con all'interno il cellophane per proteggere il contenuto. Con me era il giovane magazziniere della ditta. Tastando la busta, mi sono accorto che non si trattava di documenti, ho pensato che fossero campioni di materiale trasportato in precedenza nel container”. Indeciso sul da farsi e ben lontano dal pensare che si trattasse di qualcosa di pericoloso l'autista decide di aprire il pacchetto. «Appena ho staccato il nastro isolante – ha continuato Pelizza – si è sentito un fortissimo botto, come per l'esplosione di un grosso petardo, che ci ha lasciato storditi: siamo rimasti sordi per più di un'ora e intontiti per tutta la giornata”. Sull'episodio indagano i carabinieri di Torino.

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