Il costruttore norvegese pagherà 50 mln di euro per il 75% dell'azienda

 

 

 

Alstom ha venduto al gruppo norvegese Aker Yards, per 50 milioni di euro, i suoi cantieri navali che, dopo aver costruito la più grande nave da crociera del mondo, la “Queen Mary II”, sono impegnati ora nella costruzione di due maxi-navi per l'armatore italiano Msc. Lo ha annunciato ieri il gruppo francese che si libera così di un polo altamente deficitario. Dopo l'annuncio che i suoi 'Chantiers de l'Atlantique' avrebbero ora battuto la bandiera norvegese, i titoli di Alstom sono immediatamente balzati del 6,28% a 52,45 euro.

 

Secondo l'accordo reso noto ieri, Alstom e Aker Yards creeranno una società cui faranno capo i cantieri di Saint-Nazaire e di Lorient di cui il gruppo norvegese controllerà il 75% del capitale. Alstom si impegna a conservare una partecipazione del 25% fino al 2010. Aker Yards pagherà per il 75% dei cantieri solo 50 milioni, impegnandosi a ricomprare il rimanente 25% fino a 125 milioni di euro. Il gruppo francese si è invece impegnato a iniettare 350 milioni di euro nella nuova società per rafforzarne la sua struttura finanziaria e assicurarne lo sviluppo. Nel suo comunicato, Alstom assicura che l'operazione comporterà “un perdita massima di 100 milioni di euro” e nessun taglio occupazionale. I due cantieri impiegano 3.000 persone e indirettamente danno lavoro a 6.000. Aker Yards, uno dei leader mondiali della cantieristica navale, ritiene che con i 'Chantiers de l'Atlantique' si assicurerà “una posizione unica nell'industria della costruzione navale”. I Chantiers de l'Atlantique, creati nel 1861, sono dal 1984 una filiale di Alstom, gruppo di cui lo Stato controlla il 21%.

 

Il ministro dell'economia e delle finanze francesi, Thierry Breton, si è rallegrato della vendita dei cantieri navali. E' una decisione “che va nella nuova direzione” perché “è importante per l'azienda, per l'occupazione e per l'Europa”, ha detto il ministro, sottolineando come la nuova entità sarà “la più competitiva al mondo”. Anche i mercati hanno accolto con favore la decisione di Alstom, che ha come principale azionista lo stato con il 21% del capitale, si sia liberato di un polo deficitario come quello cantieristico per concentrarsi sulle attività di energia e trasporti.

 

Sempre ieri Hyundai Heavy Industries, il più grande costruttore navale al mondo, ha annunciato ieri una “probabile crescita” delle vendite del 20% nel 2006, ma anche una contestuale flessione del 18% dei nuovi ordini. La società sud coreana ha inoltre reso nota l'intenzione di acquistare una non meglio precisata acciaieria sul territorio cinese. Secondo gli analisti, si tratterebbe della Qinhuangdao Shougin Metal Materials Co. Nel corso del tradizionale discorso di inizio anno, Choi Kil-Seon, ceo dei cantieri Hyundai, ha spiegato che “nella seconda metà del 2005 i prezzi delle nuove costruzioni sono scesi del 10%. Questo dato, unitamente al rafforzamento dello won, sta esercitando una forte pressione sulla nostra profittabilità”.