Agli inizi del mese di settembre Cbp ha pubblicato sul proprio sito web uno studio che analizza i costi e i benefici che derivano dall'implementazione del protocollo di security C-TPAT. La ricerca è stata compiuta su un campione composto da 6.000 società che aderiscono al programma C-TPAT. Il 44,4% dei cosiddetti highway carriers, si legge nel documento, sostiene che i costi sostenuti per soddisfare i criteri di base richiesti dal programma siano superiori agli effettivi benefici derivanti dall'adesione stessa. Percentuale inferiore, ma altrettanto significativa (16,8%) si riscontra se si analizza il campione di aziende nella sua interezza. Dal documento e dai risultati in esso contenuti si possono estrapolare altre considerazioni. Un aspetto che è di sicuro interesse riguarda i costi e gli investimenti sostenuti dalle aziende per l'implementazione e il mantenimento dei criteri richiesti dal C-TPAT. L'installazione di sistemi di sicurezza quali recinzioni, sistemi di riconoscimento, sistemi di illuminazione, per citarne solo alcuni, sono le voci con il maggior impatto nel budget previsto per aderire al C-TPAT (che corrisponde mediamente a 38.471 dollari). Al secondo posto troviamo gli investimenti per l'installazione di sistemi di sicurezza per il personale (mediamente 35.682 dollari). Lo studio, reperibile sul sito del Cbp, affronta al suo interno ulteriori aspetti che caratterizzano l'adesione del C-TPAT quali: il profilo delle società, l'impatto sui protocolli interni e altro. Per quanto riguarda la categoria degli importatori l'adesione al C-TPAT ha comportato, per un terzo di loro, l'aumento della visibilità della loro supply chain, l'incremento della precisione nell'indovinare il lead time e la diminuzione delle falle di sicurezza lungo la supply chian. Il 17% dei non-importatori dichiara un aumento dei loro clienti nell'ordine del 35,2% e, sempre grazie all'adesione al C-TPAT, un incremento delle vendite pari al 24,1%.