Prendendo spunto dalle numerose iniziative americane e seguendo l'esempio dell'Europa, che si sta muovendo a piccoli passi e forse con le idee non del tutto chiare, anche la Cina, presentando la sua bozza per un piano di sviluppo per la security nei trasporti, risponde alle sfide della lotta al terrorismo. La security sarà uno degli argomenti che verranno ampiamente discussi durante la manifestazione “China Transpo 08”, che si svolgerà a Pechino dal 24 al 26 aprile 2008 e nell'ambito della quale C.I.S.Co. sta organizzando, con il patrocinio del ministero dei Trasporti italiano, un padiglione espositivo di 500 mq per aziende e istituzioni italiane e una missione economica che sarà guidata dal viceministro ai Trasporti, Cesare De Piccoli .

Il piano cinese è basato sull'analisi del risk management, sul cambiamento nelle regole della dichiarazione del manifesto prima dell'arrivo della nave in porto e sulla creazione di una figura equivalente all'Aeo (operatore economico autorizzato) europeo, Le cause che hanno spinto il governo a presentarlo  vanno dall'aumento a livello mondiale del rischio di attacchi terroristici all'adeguamento agli standars dettati dal Wco (l’organizzazione mondiale delle dogane), passando attraverso le normative americane ed europee in materia.

Il progetto, che mira a una ridefinizione dei principi generali per la security negli interscambi tra Asia ed Europa, prevede una prima fase che coinvolge le movimentazioni di container tra Cina, Inghilterra e Olanda. Gli obbiettivi della fase pilota prevedono, in generale, di testare la sicurezza dell'intera supply chain dal punto di partenza alla destinazione finale e, nello specifico, di analizzare i criteri dell'AEO, progettare uno schema per lo scambio e la protezione dei dati, stabilire un set minimo di regole di rischio, stabilire standard di controllo e implementare le tecnologie necessarie.

Secondo le autorità cinesi, la progettazione e l'implementazione del piano di security hanno lo scopo, innanzitutto, di aumentare il livello di sicurezza dei trasporti e, conseguentemente, facilitare gli scambi, la cooperazione tra le diverse amministrazioni doganali e sostenere lo sviluppo di una standard di controllo che sia reciprocamente riconosciuto.