Rotterdam conferma il suo ruolo di “guastatore” delle politiche europee comuni sulla sicurezza. Prendendo in contropiede l'Ue, che sta conducendo un braccio di ferro con gli Stati Uniti proprio su questo tema, Rotterdam, primo porto europeo, si prepara a installare nuovi macchinari per la scannerizzazione di tutti i container destinati allestero. Lo ha detto Peter Mollema, direttore per lo sviluppo e la pianificazione dello scalo. In questo modo Rotterdam comincia ad adeguarsi alla contestatissima legge Usa che impone, dal 2012, il controllo con lo scanner del 100% dei container in partenza dai porti esteri verso gli Stati Uniti. La legge è fortemente contestata dalla Commissione europea che, in uno studio, ha calcolato in 500 dollari per cassone i costi che gli scali europei dovranno sostenere per i controlli. Anche l'introduzione della Csi (Container Security Initiative) aveva creato malumori da parte della Commissione europea, che però si era mossa con molta lentezza per proporre misure alternative. Anche in quell'occasione fu Rotterdam ad adeguarsi per primo ai desiderata americani, aderendo al Csi.