Al “China’s Transportation Development Forum”, che si è svolto all’interno della fiera “China Transport 2008”, il Journal of Security ha avuto modo di incontrare il professor Huang Yu Fang, vicepresidente della Shanghai Maritime University. Ne è emerso innanzittutto che l’interesse accademico per il settore dei trasporti appare in Cina, a giudicare dai numeri, ben superiore a quello che si riscontra in Italia. Huang Yu Fang ha parlato dello sviluppo degli studi su trasporti e logistica, in cui sono compresi gli aspetti relativi alla security, nelle università della Repubblica Popolare Cinese.

 

“In Cina – ha detto – sono 270 le università che si occupano di logistica con un’offerta che comprende programmi a tutti i livelli. Per i trasporti esiste, presso il ministero dell’Educazione, un comitato consultivo di cui io sono presidente: lavoriamo spesso in contatto con le istituzioni del sud-est-asiatico, con il Giappone in particolare.”

 

Quali sono le difficoltà per le università nello sviluppo dei trasporti in Cina?

“Il problema è cercare di individuare gli strumenti per le riforme, i modi per attuarle concretamente. In Cina, diversamente dagli Stati Uniti, meno del 20% dei manager impegnati nell’ambito logistico hanno una formazione specifica in molti preferiscono studiare informatica o management e passare in un secondo tempo al settore dei trasporti. Questo è un problema che le università devono affrontare. Un’altro sono le partnership tra università e imprese, anche per convegni come questo, non solo nel settore del management della logistica, ma anche in altri ambiti come l’ingegneria applicata alla logistica. Credo che l’importanza delle università cinesi sia in crescita: in passato ci limitavamo alla teoria, ora traduciamo queste idee in pratica.”

 

 

Gli impegni futuri per la logistica cinese?

“Abbiamo lavorato molto, ora sta tutto nell’applicare le innovazioni. Un esempio: il porto di Shangai. Dobbiamo utilizzare al meglio le strutture presenti e espandere queste attività in maniera efficiente: al posto di un unico, enorme centro occorre creare piattaforme logistiche multiple. Per questo abbiamo bisogno delle imprese! Questo credo sia il primo passo per la Cina.”