L’autorità doganale comunitaria ha inserito nel codice di recente compilazione una nuova figura, quella dell’operatore economico autorizzato (Aeo). L’intento alla base della creazione di questa certificazione, in vigore dal 1° gennaio 2008, è quello di snellire le procedure doganali di controllo delle merci tutelando, allo stesso tempo, gli interessi economici della UE da traffici illeciti e la sicurezza dei cittadini da merci non sicure.
“Si tratta – spiega Giovanni De Mari, presidente del Consiglio nazionale degli spedizionieri doganali – di una figura introdotta a causa dalle pressioni americane. L’idea alla base è quella di
conoscere gli operatori per riuscire a effettuare controlli mirati e più efficaci. Naturalmente più aumentano le esigenze di controlli e più rallentano i traffici, da qui la necessità dell’introduzione dell’Aeo cui noi siamo assolutamente favorevoli; non si può non esserlo se si vogliono controlli efficaci”.
Eppure per il momento le iscrizioni sono ancora piuttosto poche.
“Per ora le iscrizioni sono state poche perché sono in via di definizione i requisiti per ottenere la certificazione. C’è stata una corsa in avanti nella compilazione del codice, alcuni passaggi sui requisiti appaiono vaghi; è frutto di un compromesso politico”.
Per voi, in quanto spedizionieri doganali, che cosa cambia? Immagina modifiche rilevanti nella vostra attività?
“No, lo spedizioniere potrà continuare a fare il suo lavoro tradizionale. Noi vediamo positivamente l’introduzione dell’Aeo anche perché ci da’ la possibilità di effettuare consulenze per le aziende per aiutarle ad ottenere il riconoscimento di Operatore Economico Autorizzato. Per noi è un’occasione di lavoro. Sul nostro sito internet proprio in questi giorni abbiamo inserito una guida di consulenza per le aziende”.
Francesco Oliva