Come un anno fa, è nuovamente reale e
concreta la possibilità che dal 16 Maggio prossimo si blocchino le attività nei
porti italiani, che subiranno un grave rallentamento delle operazioni di carico
e scarico risultando meno competitive, più costose e meno sicure rispetto a
quelle dei porti europei, dopo e nonostante i pesanti costi che le imprese
terminaliste dovranno sostenere di ri
organizzazione strutturale per
l'omogeneizzazione ai parametri delle attività terrestri, in un quadro di
recessione economica che sta già colpendo duramente l’industria portuale
italiana. Infatti, malgrado la proroga di un altro anno avvenuta nel 2011 per i
tempi di armonizzazione tra le disposizioni generali in materia di sicurezza
sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) e il D.Lgs. 272/99 sulla sicurezza e salute dei
lavoratori nell'ambito delle operazioni e servizi portuali, ancora nulla è
stato fatto e si rischia che, allo scadere della data di proroga, il settore
entri nell’alveo dell’applicazione in via esclusiva del solo D.Lgs. 81/200.
Assologistica apprezza il lavoro del Vice Ministro Ciaccia per una normativa
generale sulla sicurezza del lavoro nei trasporti, tuttavia sottolinea e
rilancia la specificità dei porti, dovuta alle loro caratteristiche uniche
di connessione della terra al mare, che obbligano ad organizzazioni
contemporanee del lavoro di tante imprese diverse nel processo logistico di
movimentazione delle merci, che non possono essere omogeneizzate né ai
parametri di sicurezza dei cantieri di costruzione, né a quelli degli altri
nodi logistici. Una bozza dello Schema di Regolamento per la modifica del D.Lgs
272/99 e la sua armonizzazione con le norme dell’81/2008 fu definita già
dall’aprile 2010 con il coinvolgimento, promosso dalla Direzione Generale dei
Porti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, di tutte le parti
interessate comprese le organizzazioni sindacali. Assologistica chiede che la
bozza così condivisa sia emessa ovvero, in subordine, si arrivi ad un nuovo
rinvio, per evitare conseguenze catastrofiche sull’economia e sulla logistica
delle merci originate, destinate, in transito o trasbordate nel nostro paese e
movimentate dai porti italiani in centinaia di milioni di tonnellate
all’anno. Diversamente, dal 16 maggio 2012 per ogni nave che scalerà un porto
italiano dovrà essere fatta una specifica valutazione del rischio e le operazioni
portuali inizieranno solo dopo una lunga trafila burocratica. L’approvazione
dello Schema di Regolamento è senza oneri per lo Stato ed eviterebbe pesanti
conseguenze sull’economia nazionale
imprese esportatrici, importatrici e
consumatori
assai più gravi di quelle del blocco dell’autotrasporto.