Il porto di Ravenna ha chiuso i primi otto mesi dell’anno con la movimentazione di 14.752.005 tonnellate di merci, il 3,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli sbarchi sono aumentati del 2,4% a 12,5 milioni di tonnellate, gli imbarchi dell’8,4%  a 2,2 milioni di tonnellate. Nel periodo si è riscontrato un +0,5% per i carichi secchi, con 45 mila tonnellate in più, e un calo del 2,9% per le rinfuse liquide, con 89 mila tonnellate in meno. Continuano ad aumentare le merci in container, cresciute di 149 mila tonnellate (+9,7%) e su rotabili più che raddoppiate, passate da 349 mila a 708 mila tonnellate con una crescita di 360 mila tonnellate (+102,9%). Tra i carichi secchi l’incremento percentuale più rilevante (+24,1%) è stato per i prodotti agricoli ed in particolare per il granoturco; in termini di valori assoluti invece la crescita più significativa è per i prodotti metallurgici passati da 2,9 a 3,1 milioni di tonnellate (+7,4%). Ancora in calo rispetto all’anno precedente i materiali da costruzione (-2,3%), mentre sono stabili le materie prime per le ceramiche. Secondo i dati di Confindustria ceramica – ha rilevato l’authority portuale di Ravenna – anche se il mercato interno continua a essere in calo da cinque anni, occorre considerare che le esportazioni, che rappresentano oltre l’80% della produzione, hanno ripreso a crescere, in particolare quelle dirette verso i mercati extracomunitari dove nel corso dei primi sei mesi del 2013 si è registrato un aumento di oltre il 10%. Per le rinfuse liquide, i chimici sono diminuiti del 15,4%, mentre i prodotti petroliferi risultano in calo del 2,5%. In controtendenza le derrate alimentari liquide che, grazie ad un consistente aumento dell’import di oli vegetali, hanno registrato un +11,7%. La movimentazione container è cresciuta dell’11,8% a 155.195 teu.