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Nel corso di un’audizione al Senato, Assologistica ha presentato sette emendamenti al progetto di riforma della legge portuale. Pur apprezzando l’introduzione dei sistemi logistico – portuali, l’associazione ha sottolineato l’inderogabile urgenza di fare delle scelte che tengano conto delle possibili integrazioni fra porti, interporti (anche privati) e aeroporti e dei loro bacini di traffico e guardino al territorio come integratore fra imprese, settori produttivi e società. Vi è la necessità di passare dal concetto di distretto industriale a quello di distretto logistico, come enunciato nel Piano della Logistica del 2006. Dopo avere apprezzato l’introduzione nei testi di primi elementi di normativa sulle espansioni e sui prolungamenti di durata delle concessioni dei terminalisti portuali, Assologistica ha espresso parere positivo sulle semplificazioni introdotte, come la modifica delle procedure di approvazione del Piano regolatore portuale in tempi certi e con un coerente coinvolgimento delle istituzioni interessate con un’accentuata funzione regolatrice e di coordinamento delle autorità portuali. Ma tutto ciò non sarà efficace se continuerà a mancare un quadro programmatico generale sviluppato su un’ottica di sistema della portualità nazionale.