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“O stai nel mondo, e ci stai con le regole del mondo, o se non ci stai il rischio è che l’azienda sarà molto più debole”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, parlando del progetto di quotazione della società. “Le decisioni che devono essere prese devono essere rapide e consone al fatto che noi siamo un’azienda che opera sul mercato globale” ha aggiunto.”E’ tutto un contorno, che deve favorire lo sviluppo dell’azienda: la quotazione ci rende più liberi dal punto di vista finanziario”. Bono ha ribadito che la decisione spetta all’azionista ma “dal punto di vista della società oggi è come se fossimo una quotata. Dal punto di vista generale ci aspettiamo, in sintonia con le esigenze della Marina e le strategie del Paese, che quello previsto dal governo nella legge di stabilità venga approvato”. Bono ha quindi definito “stupida” la polemica secondo cui uno vende per fare cassa: “Le due cose non si contraddicono, una quotazione non accompagnata da un’indicazione fatta anche per far crescere una società valorizza di meno quella società”. Secondo Bono serve quindi “una quotazione accompagnata dalla possibilità di reperire risorse che favoriscano la crescita”. “Se il governo decide di avere questo progetto, come auspichiamo, il progetto andrà avanti e lo spiegheremo al sindacato” ha quindi aggiunto, facendo riferimento alla Fiom, che nel 2006 osteggiò il precedente progetto di quotazione.