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Il progetto di relazione è stato discusso oggi dalla Commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento UE
L’associazione dei porti europei sposa la tesi dell’eurodeputato tedesco Knut Fleckenstein in tema di legislazione per il settore portuale, argomento che è all’esame del Parlamento UE a seguito della specifica proposta avanzata la scorsa primavera dalla Commissione Europea. Il progetto di relazione del parlamentare socialdemocratico Fleckenstein è stato discusso oggi dalla Commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento UE, di cui il deputato tedesco fa parte.
L’European Sea Ports Organisation (ESPO) ha evidenziato che la proposta di Fleckenstein accoglie alcune delle principali preoccupazioni circa il nuovo progetto di regolamento in materia di accesso al mercato dei servizi portuali e di trasparenza finanziaria dei porti espresse dall’associazione nella sua risposta dello scorso settembre alla proposta della Commissione Europea . Fra i timori elencati dall’associazione, in particolare – ha chiarito ESPO – il progetto di relazione di Fleckenstein accoglie la proposta di escludere dragaggio dal campo di applicazione del regolamento in quanto – spiega la relazione presentata dall’europarlamentare – «il dragaggio non costituisce un servizio portuale offerto agli utenti. Si tratta piuttosto di un lavoro di manutenzione dell’infrastruttura portuale inteso a rendere accessibile il porto, che spetta all’ente di gestione del porto o all’autorità competente. Pertanto, il regolamento in esame non dovrebbe essere applicato ai servizi di dragaggio (paragonabili ai servizi di rompighiaccio, non inclusi)».
Inoltre ESPO apprezza le modalità con cui il progetto di relazione prevede di disciplinare la libera prestazione di servizi, tenendo conto della situazione specifica del porto, Secondo la proposta avanzata da Fleckenstein, infatti, l’ente di gestione del porto dovrebbe avere tra l’altro «la facoltà di decidere in merito all’imposizione di obblighi di servizio pubblico al fine di consentire il mantenimento delle pratiche esistenti in futuro. Inoltre – precisa il progetto di relazione – è opportuno prevedere la possibilità di imporre obblighi di servizio pubblico nell’ottica di garantire la sicurezza e la sostenibilità ambientale delle operazioni portuali»; è anche «opportuno che all’ente di gestione del porto o all’autorità competente spetti la decisione in merito alla prestazione in proprio di un servizio specifico».
L’associazione dei porti dell’UE apprezza inoltre la precisazione che, in caso di limitazione del numero dei prestatori di servizi, l’ente di gestione del porto debba istituire una procedura aperta, trasparente, non discriminatoria e che – come specifica il progetto di relazione – «la procedura di selezione di cui alla direttiva sull’aggiudicazione dei contratti di concessione deve applicarsi solo nel caso in cui i contratti siano aggiudicati come concessione», mentre negli altri tipi di contratti – secondo Fleckenstein – la procedura di selezione deve rispettare i principi previsti dal regolamento.
Infine – per ESPO – questo progetto di relazione migliora anche la proposta della Commissione Europea riconoscendo che le Autorità Portuali devono essere in grado di fissare il livello della tassazione portuale tenendo conto della loro strategia economica e prevedendo un approccio più pragmatico e meno oneroso per quanto riguarda l’organismo indipendente di vigilanza e il comitato consultivo degli utenti del porto. Secondo il progetto di relazione, «occorre assicurare un’adeguata consultazione degli utenti, ma spetta al porto decidere se tale consultazione debba essere organizzata tramite il comitato degli utenti del porto o tramite altre modalità».
«Mr Fleckenstein – ha commentato Isabelle Ryckbost, segretario generale di ESPO – ha visitato diversi porti ed ha avuto diversi incontri con i rappresentanti dei porti . I nostri associati apprezzano molto questo dialogo aperto e riconoscono gli sforzi che il relatore ha compiuto per conoscere i porti europei e le Autorità Portuali. Il progetto di relazione mostra come il relatore abbia capito i porti europei e si sia reso conto delle loro differenze. Anche se non tutti i problemi sono risolti, questa relazione è un primo passo importante . Il regolamento sui porti – ha concluso Isabelle Ryckbost – continua ad essere un elemento di difficoltà per i nostri associati, ma continueremo a dialogare con il relatore e con i relatori ombra al fine di migliorare ulteriormente la proposta».