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Gallanti: ogni intervento dovrà essere coerente con il disegno programmatore che abbiamo tracciato

Lunedì 25 Novembre a Firenze gli assessori della Regione Toscana all’Urbanistica, pianificazione del territorio e paesaggio e Infrastrutture e trasporti, Anna Marson e Vincenzo Ceccarelli, il presidente dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti, il vicesindaco del Comune di Livorno, Bruno Picchi, e l’assessore alla Programmazione territoriale, trasporti, tpl e porti della Provincia di Livorno, Piero Nocchi, hanno sottoscritto un’intesa preliminare per l’accordo di pianificazione per il porto di Livorno.
Si tratta, ha spiegato l’assessore regionale Marson, di una «tappa sostanziale nella procedura prevista per la contestuale definizione del Piano Regolatore Portuale, della scheda del Masterplan del Pit e degli strumenti urbanistici comunali. Un’intesa raggiunta grazie al forte coordinamento di tutti gli enti competenti, che assicurerà un congruo sviluppo al porto di Livorno, mettendo a sistema l’insieme di dotazioni territoriali che lo caratterizzano. Le trasformazioni riguardano il porto commerciale, e quindi il futuro industriale di Livorno, ma si è trovata anche una sistemazione – ed è un atto anch’esso rilevante – per la nautica minore espulsa dalla darsena medicea che siamo certi sarà apprezzata dai cittadini livornesi». «Quanto ai tempi per l’approvazione – ha aggiunto l’assessore – l’intesa deve essere approvata dai Consigli, poi c’è adozione dei rispettivi atti di pianificazione, quindi la pubblicazione, le osservazioni e le controdeduzioni, fino all’approvazione definitiva. Ma l’impegno è a procedere quanto più rapidamente possibile».
«Il porto di Livorno – ha commentato l’assessore regionale Ceccarelli – deve restare nella serie A dei porti, la Regione vuole che sia la punta di diamante di quello che sempre più deve configurarsi come un sistema portuale toscano. Il nuovo Piano Regolatore Portuale consentirà di realizzare le attività necessarie per rendere possibile l’accesso alle grandi navi da trasporto e dare una collocazione definitiva e autonoma per l’approdo delle navi da crociera, implementando gli interventi infrastrutturali importantissimi che hanno già preso avvio o che lo prenderanno nei prossimi mesi. Penso in particolare al collegamento diretto del porto con la rete ferroviaria nazionale, allo scavalco del Calambrone che collegherà il porto direttamente con Guasticce, configurando quest’area sempre più come retroporto, e aumentando la competitività del porto stesso, un’operazione fondamentale che consente risposte in termini anche di potenziamento infrastrutturale e dunque di aumento della competitività. Condizioni necessarie perché il porto di Livorno si sviluppi ulteriormente; sappiamo quanto la portualità sia fondamentale per configurare la Toscana come porta di accesso anche verso l’Europa. L’intesa dà avvio a questo percorso fondamentale non solo per la città di Livorno e per la costa, ma per la tutta la Toscana».
Secondo Giuliano Gallanti, «questo accordo atteso da decenni è la Bibbia del porto per il futuro. Ogni intervento – ha rilevato il presidente dell’Autorità Portuale di Livorno – dovrà infatti essere coerente con il disegno programmatore che abbiamo tracciato. Gli elementi centrali sono l’accorpamento di terminal per le autostrade del mare, finalmente un terminal abbastanza grande per le crociere, e uno sviluppo delle attività per i container nella Darsena Europa che insieme all’altra darsena avrà il vantaggio di essere collegata direttamente con la ferrovia, il che farà di Livorno il primo se non l’unico porto veramente ferroviario del Mediterraneo».
«Quello di oggi – ha dichiarato il vicesindaco di Livorno, Bruno Picchi – è un momento estremamente significativo. La procedura avviata, che ridisegna il rapporto tra città e porto, ci consente di proiettare lo scalo livornese nelle sfide future dell’economia e del lavoro».
Per l’assessore provinciale Piero Nocchi, «questo atto proietta la Toscana verso il 2020 e lancia il porto di Livorno molto oltre la gestione quotidiana in un contesto mediterraneo, creando le premesse per agganciare l’uscita dalla crisi».