In precedenza affluivano all’erario nazionale


A partire da domani gli introiti delle tasse portuali dei porti che sino ad oggi non ricadono sotto la giurisdizione di alcuna Autorità Portuale e che da domani saranno invece sottoposte alla giurisdizione di una delle 15 nuove Autorità di Sistema Portuale (AdSP) dovranno essere versati nelle casse delle AdSp e non in quelle dell’erario nazionale.
Lo ha specificato l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ricordando che domani entrerà in vigore il decreto legislativo n. 169 del 4 agosto 2016 “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità Portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84” e precisando che il provvedimento ha previsto l’istituzione di 15 Autorità di Sistema Portuale (AdSP) che assorbiranno le attuali 24 Autorità Portuali e avranno competenza territoriale sui porti specificati nell’allegato A dello stesso decreto.
«Al riguardo – ha spiegato l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – si evidenzia che vari porti attualmente non rientranti nella competenza territoriale di alcuna Autorità Portuale, a decorrere dal prossimo 15 settembre faranno parte delle istituende AdSP; si confronti, in proposito, il citato allegato A al decreto legislativo in parola. Di conseguenza, con riferimento a tali porti (es. porti di Pescara, Ortona, Vibo Valentia, Porto Empedocle, ecc.), gli introiti della tassa portuale di cui all’art. 2 del D.P.R. n. 107/2009, che è accertata e riscossa da questa Agenzia, a decorrere dal 15 settembre p.v., dovranno affluire non più all’erario nazionale bensì al bilancio della competente AdSP. Pertanto, per la liquidazione in dichiarazione doganale della tassa portuale sulle merci imbarcate e sbarcate nei suddetti porti che entreranno a far parte della competenza territoriale delle AdSP, si richiamano tutti gli operatori ad utilizzare, a decorrere dal 15 settembre p.v., il codice tributo 927, in luogo di quello attualmente in uso 557».

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