Aggravio dei costi determinato dalle nuove norme sul combustibile delle navi

Lo scorso anno i servizi di Short Sea Shipping hanno movimentato nei porti tedeschi un totale di 180,4 milioni di tonnellate di merci, con un calo del -1,2% rispetto a 182,6 milioni di tonnellate nel 2014. Lo ha reso noto l’Ufficio federale tedesco per il trasporto merci (Bundesamtes für Güterverkehr – BAG) specificando che, a fronte di questa flessione, tuttavia la quota dei trasporti marittimi a corto raggio sul traffico totale movimentato dai porti nazionali è salita nel 2015 al 60,9% rispetto al 60,1% nell’anno precedente. Inoltre lo scorso anno il numero di unità ro-ro movimentate nei porti nazionali è stata pari a 2,0 milioni, con un incremento del +0,3% sul 2014 frutto di una crescita del numero di camion e di un lieve calo di quello dei rimorchi.
Complessivamente lo scorso anno il traffico nazionale movimentato dai servizi di Short Sea Shipping è aumentato del +7,9% a 8,2 milioni di tonnellate, mentre quello movimentato con le altre nazioni europee è sceso del -1,6% a 167,2 milioni di tonnellate e in diminuzione (-1,2%) è risultato anche il traffico SSS con il Nord Africa che si è attestato a 5,0 milioni di tonnellate.
Il BAG ha preso in esame anche l’impatto sullo Short Sea Shipping dell’entrata in vigore il 1° gennaio 2015 della normativa dell’Unione Europea che ha introdotto un limite massimo al tenore di zolfo nei combustibili per le navi, che è pari allo 0,1% per le unità che operano nelle aree SECA (Sulphur Emission Control Areas), ovvero Mar Baltico, Mare del Nord e Canale della Manica. L’ufficio federale ha specificato che tale impatto non può ancora essere pienamente valutato e che, tuttavia, c’è stato un sensibile appesantimento dei costi determinato dal passaggio dall’uso dell’olio combustibile pesante al fuel a basso tenore di zolfo.

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