Convocata l’assemblea per l’azzeramento del capitale e la sua ricostituzione, l’unica iniziativa – ha specificato la compagnia armatoriale – che possa oggi assicurare la continuità aziendale

Il consiglio di amministrazione della società armatoriale italiana Premuda Spa, riunitosi venerdì, ha ha esaminato ed approvato le modalità di effettuazione dell’impairment test degli asset aziendali ai fini della predisposizione del bilancio dell’esercizio 2016 ed ha preso atto che la consistenza del capitale sociale è scesa al di sotto del limite legale stabilito dall’articolo 2327 del Codice civile.
La società ha spiegato che «le risultanze di tale verifica hanno evidenziato la necessità di apportare una significativa riduzione di valore alle unità navali possedute dalla controllata Four Handy Ltd e ad altre poste dell’attivo, con ciò determinando con chiarezza il verificarsi di una situazione ex articolo 2447 del Codice civile per la controllante Premuda Spa». L’articolo prevede che, in tali circostanze, il direttivo della società debba sollecitamente convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale e il contemporaneo aumento del capitale ad una cifra non inferiore al minimo, oppure la trasformazione della società.
Premuda ha reso noto che, «per operare con la massima tempestività richiesta dalla normativa citata e non attendere le tempistiche necessarie per la completa predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2016, è stata predisposta ed approvata una situazione patrimoniale e finanziaria di Premuda Spa al 30 dicembre 2016 che evidenzia un patrimonio netto negativo di 90,4 milioni di euro».
L’azienda armatoriale ha precisato che conseguentemente «il consiglio di amministrazione ha deliberato di convocare l’assemblea degli azionisti in sede straordinaria per il giorno 30 marzo 2017 (seconda convocazione 26 aprile 2017) con il seguente ordine del giorno: provvedimenti ai sensi dell’art. 2447 cod. civ.; proposta di azzeramento del capitale sociale per copertura perdite e ricostituzione del capitale sociale ai sensi dell’art. 2441, comma 5 e comma 6, cod. civ. fino a massimi euro 50 milioni; deliberazioni inerenti e conseguenti; proposta di emissione di strumenti finanziari partecipativi; approvazione dei relativi regolamenti e delle conseguenti modifiche statutarie; deliberazioni inerenti e conseguenti».
«L’azzeramento del capitale sociale e la sua ricostituzione con un aumento privo del diritto di opzione ex art 2441 C.C. comma 5 e comma 6, e da offrire in sottoscrizione a Pillarstone (principale creditore del gruppo avendo rilevato le posizioni creditorie dei tre istituti maggiormente esposti, Unicredit, Intesa e Carige) o a società da questi indicata, nell’ambito di un accordo per la ristrutturazione dell’indebitamento ex art 67 L.F.» – ha sottolineato Premuda ricordando l’operazione di trasferimento dei debiti portata a termine all’inizio della scorsa estate  – è l’unica opportunità che possa oggi assicurare la continuità aziendale, scongiurando un diverso scenario di tipo liquidatorio/fallimentare».
«L’esecuzione dell’aumento di capitale così come proposto dal consiglio di amministrazione – ha specificato Premuda – comporterebbe inevitabilmente l’azzeramento del valore delle azioni oggi in circolazione e, a seguito della ricostituzione in capo ad un unico soggetto, il delisting della società», cancellazione dal listino azionario di cui la società aveva già prospettato l’eventualità nelle scorse settimane .

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