Il totale delle adesioni non permette all’azienda italiana di attuare il delisting di Vard dalla Borsa di Singapore

Originariamente stabilita per lo scorso 29 dicembre, la data di chiusura del periodo dell’offerta pubblica di acquisto avviata dal gruppo navalmeccanico Fincantieri per l’acquisto di azioni ordinarie della società cantieristica norvegese Vard non già detenute dal gruppo italiano che è stata lanciata lo scorso 13 novembre, quando Fincantieri deteneva il 55,63% circa del capitale sociale della Vard, dopo essere stata posticipata quattro volte – prima al 12 gennaio 2017, poi al 2 febbraio, quindi al 16 febbraio e infine al 10 marzo 2017, la data è stata rinviata una quinta volta al 24 marzo e venerdì l’azienda italiana ha annunciato la conclusione dell’offerta con adesioni pari a 215.946.242 azioni oggetto dell’offerta.
Un totale di adesioni che tuttavia vanifica lo scopo primario dell’Opa lanciata da Fincantieri, ovvero il delisting di Vard dalla Borsa di Singapore, cancellazione dal listino si sarebbe potuta attuare con il raggiungimento da parte del gruppo italiano di una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale di Vard.
Invece, a conclusione dell’offerta pubblica di acquisto, Fincantieri ha specificato che il totale delle azioni di Vard detenute direttamente o indirettamente, controllate o oggetto di accordo di acquisto da parte della controllata Fincantieri O&G risulta essere pari a 878.523.910 azioni, corrispondenti al 74,45% del capitale sociale di Vard.
Fincantieri ha precisato inoltre che il controvalore pagato per le azioni oggetto dell’offerta è pari a 51,8 milioni di dollari di Singapore (34,3 milioni di euro), mentre quello pagato per le azioni di Vard acquistate sul mercato presso la Borsa di Singapore, al netto dei costi di intermediazione, di clearing e delle imposte applicabili, è pari a 1,5 milioni di dollari di Singapore (969mila euro).

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