Il sindaco di Livorno ha annunciato che impugnerà la decisione nelle sedi opportune

Chi più del sindaco è titolato a rappresentare gli interessi e le istanze dell’amministrazione comunale nonché dell’intera città essendo eletto a suffragio universale dai cittadini? Sembra non pensarla così il neo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, il nuovo ente di cui la recente riforma della governance della portualità italiana ha deciso l’istituzione assegnandogli il compito di gestire i porti di Livorno, Piombino, Portoferraio e Rio Marina.

Il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, ha infatti inviato ieri una lettera al sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, in cui gli ha comunicato di aver deciso di rigettare la designazione del primo cittadino a rappresentante del Comune di Livorno all’interno del nuovo Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale.

Il recente decreto legislativo di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità Portuali prevede che il Comitato di gestione sia composto, tra gli altri componenti e per ciò che attiene alla rappresentanza delle amministrazioni comunali, “da un componente designato dal sindaco di ciascuna delle città metropolitane, ove presente, il cui territorio è incluso, anche parzialmente, nel sistema portuale” nonché “da un componente designato dal sindaco di ciascuno dei comuni ex sede di Autorità Portuale inclusi nell’AdSP, esclusi i comuni capoluogo delle città metropolitane”. Inoltre il provvedimento prevede che ai componenti designati si applichino requisiti previsti per il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, tra cui la “comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”.
«L’Autorità Portuale – ha spiegato Nogarin – ha giustificato il proprio rifiuto sottolineando di voler salvaguardare l’impronta tecnica e non politica di questo nuovo organismo, ma – ha denunciato il sindaco – c’è una doppia contraddizione. La prima è che la mia nomina è appunto tecnica, validata dalla giunta comunale solo dopo un attento esame del mio curriculum. La seconda contraddizione è ancora più marcata: prima di me si sono autonominati alla stessa carica nel Comitato di gestione delle rispettive Authority sia il sindaco di Genova Marco Doria che la presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, Deborah Serracchiani».
«In quel caso – ha sottolineato il sindaco di Livorno – nessuno ha sollevato obiezioni, nonostante i loro curricula siano estremamente meno “tecnici” del mio: io sono un ingegnere aerospaziale e mi sono sempre occupato di logistica e portualità, tanto da ricoprire a tutt’oggi vista la mia esperienza appunto il ruolo di presidente di Anci Porti. Doria invece è laureato in lettere moderne, mentre la presidente Serracchiani in giurisprudenza, con specializzazione in diritto del lavoro».
«Il curriculum, insomma – ha lamentato Nogarin – è solo una scusa e dietro a questa decisione ci sono logiche tutte politiche».
Riferendosi alle proprie precedenti divergenze di opinioni rispetto alla gestione del porto di Livorno condotta negli ultimi anni dall’Autorità Portuale guidata da Giuliano Gallanti, il sindaco Nogarin ha affermato che «ciò che è ancora più grave, però, è che la nuova Autorità di Sistema dimostri di voler proseguire sulla strada tracciata in passato. Quella che ha determinato una spaccatura tra il porto e la città, slegando i rispettivi destini economici e produttivi. Questo – ha precisato Nogarin – era il senso della mia candidatura: quello di favorire il recupero di un rapporto sinergico tra Livorno e il suo porto. Avermelo impedito significa aver fatto una scelta politica che va nella direzione opposta».
Nogarin ha manifestato l’intenzione di non sottostare all’imposizione di Corsini e ha annunciato che impugnerà la decisione nelle sedi opportune. «Come Movimento 5 Stelle – ha aggiunto – presenteremo un’interrogazione in parlamento in merito, per capire il perché di questo doppiopesismo».

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