Corsini: ora è importante che anche altre imprese si associno ad ALP rilevando progressivamente le quote oggi detenute dall’AdSP

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha annunciato la positiva conclusione nel porto di Livorno del processo di ristrutturazione dell’articolo 17 della legge 84 del 1994, cioè l’articolo che disciplina la fornitura di lavoro portuale temporaneo e in base al quale le authority portuali o marittime sono chiamate ad autorizzare allo svolgimento di tale attività un’impresa dedita esclusivamente alla fornitura di lavoro temporaneo.
L’ente portuale ha spiegato che nei giorni scorsi l’assemblea dell’Agenzia per il Lavoro in Porto (APL), la società autorizzata alla metà del 2014 dall’allora Autorità Portuale di Livorno alla fornitura di lavoro temporaneo, ha ratificato un bilancio che per la prima volta vede un utile superiore ai 100mila euro, risultato – ha sottolineato l’Autorità di Sistema Portuale – conseguito senza alcun contributo pubblico, e ha preso atto di un consolidamento dei turni mensili lavorati che dai 250 del gennaio 2016 ha superato i 1.000 stabilizzandosi sopra i 1.500 con punte di 2.000, con conseguente quasi azzeramento del ricorso all’IMA, l’indennità di mancato avviamento pagata dal Ministero del Lavoro con risorse pubbliche.
L’AdSP ha inoltre sottolineato che «a detta di tutti gli operatori, determinante per la buona riuscita di questo processo è stato, nel dicembre 2014, l’ingresso nella compagine societaria (senza esborsi finanziari) dell’allora Autorità Portuale di Livorno, una novità assoluta nel panorama italiano ed esempio poi seguito da Trieste». È necessario tuttavia rilevare che per portare veramente a compimento il processo di ristrutturazione dell’articolo 17 l’ente portuale dovrebbe disfarsi della partecipazione pari al 49% al capitale sociale dell’APL acquisito a fine 2014 , quota che l’Autorità Portuale aveva acquisito dichiarando il carattere temporaneo dell’operazione che è tuttavia espressamente vietata dalla legge 84/94.
Ricordando che a novembre 2014 l’ALP stava per portare i libri in tribunale azzerando 60 posti di lavoro, l’AdSP ha evidenziato che domani l’Agenzia per il Lavoro in Porto assumerà 16 lavoratori di Intempo, l’agenzia interinale specializzata nel settore marittimo-portuale che ha sede a Livorno e che opera in diversi porti italiani tra cui lo scalo labronico.
«L’Autorità Portuale – ha rilevato il segretario generale dell’ente, Massimo Provinciali, che è anche presidente dell’ALP – ha fatto da catalizzatore per imprese che volevano lasciare ALP o che non vi partecipavano e, con la sua funzione di garante delle regole, ha permesso di costruire una organizzazione del lavoro in porto che ottimizzando le prestazioni dei terminalisti, degli appaltatori di segmenti del ciclo portuale e del fornitore di lavoro temporaneo, ha dimostrato che il modello della legge n.84 del 1994, se applicato correttamente, funziona alla perfezione. Due anni e mezzo fa – ha aggiunto Provinciali – abbiamo chiesto fiducia ai lavoratori di ALP e di Intempo, spesso assembrati sotto le finestre di Palazzo Rosciano. Credo che questa fiducia sia stata ripagata e per questo voglio ringraziare i lavoratori e, soprattutto, Luca Becce, amministratore delegato di ALP e Carlo Savi, presidente di Uniport, che di questo progetto sono stati i principali attuatori operativi».
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, ha rimarcato la necessità che ora gli operatori portuali facciano la loro parte consentendo all’ente di uscire dalla compagine sociale dell’ALP: «ora – ha spiegato – è importante che anche altre imprese mostrino concretamente di aver compreso questo messaggio associandosi ad ALP rilevando progressivamente le quote oggi detenute dall’Autorità di Sistema Portuale».

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