Sottoscritto con otto associazioni europee un documento che ribadisce la netta presa di posizione contraria alle modifiche proposte dalla Commissione UE

L’associazione delle imprese di autotrasporto merci e logistica ANITA ha ribadito il proprio parere negativo rispetto ad ogni ulteriore apertura sul cabotaggio stradale.
Mercoledì scorso la Commissione Europea ha presentato il pacchetto “L’Europa in movimento” che prevede otto iniziative legislative che riguardano il comparto del trasporto stradale. ANITA ha ricordato che, nell’ottica di arginare il fenomeno del dumping sociale da parte dei trasportatori dell’Est Europa, le proposte che la Commissione avanza modificano le regole sul cabotaggio, sul trasporto internazionale, quelle sul riposo e, più in generale, puntano a una semplificazione delle procedure burocratiche a carico di autisti e imprese, volta a favorire la digitalizzazione dei documenti.
L’associazione italiana ha precisato che, pur condividendo alcune proposte come ad esempio il contrasto alle cosiddette imprese “caselle postali”, ossia le imprese fantasma, una maggiore elasticità nell’interpretazione dell’orario di guida per arrivare ad una destinazione adeguata e nell’utilizzazione del doppio autista, ANITA si oppone ad ogni forma di liberalizzazione del cabotaggio.
«L’eliminazione del numero dei viaggi nel cabotaggio stradale con la fissazione di cinque giorni consecutivi in un Paese ospitante – ha chiarito il presidente di ANITA, Thomas Baumgartner – è una formula che lascia facilmente intuire una liberalizzazione strisciante, che ANITA non può accettare. Non siamo contrari a priori, a patto che vengano rispettate pari condizioni di costi altrimenti, con l’attuale divario, la liberalizzazione del cabotaggio andrebbe ad esclusivo vantaggio dei vettori dei Paesi dell’Est Europa e a discapito di quelli italiani».
ANITA ha ricordato che «attualmente, le regole del cabotaggio fissano un massimo di tre viaggi nell’arco di sette giorni, ma – ha rilevato l’associazione – per ridurre i viaggi a vuoto e rispettare così la natura della norma, basterebbe un solo viaggio di cabotaggio consecutivo ad un trasporto internazionale».
«ANITA – ha reso noto Baumgartner – ha sottoscritto con otto associazioni europee del trasporto stradale un documento che ribadisce la netta presa di posizione contraria alle modifiche proposte dalla Commissione, sulla linea tracciata dai nove ministri dei Trasporti firmatari della “Road Alliance” in tema di cabotaggio». ANITA ha specificato che a tal proposito l’associazione si è già attivata presso i parlamentari europei della Commissione trasporti per far modificare tale proposta, ritenuta ingiustificata e volta a favorire la concorrenza sleale invece di combatterla.

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