Esistono ancora – ha sottolineato il cardinale Turkson – troppi casi di equipaggi ingannati sul salario, sfruttati e vittime di abusi

In occasione della giornata dedicata alla Domenica del Mare, celebratasi domenica 9 luglio, il cardinale Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero pontificio per lo Sviluppo umano integrale, ha inviato ai cappellani, ai volontari, agli amici e ai sostenitori dell’Apostolato del Mare un messaggio di augurio e gratitudine per il lavoro svolto. Nel messaggio si sottolinea l’importanza della tutela dei diritti di quanti lavorano in mare, espressi nella Convenzione del Lavoro Marittimo del 2006.
Turkson ha invitato ad esprimere «gratitudine a questa forza lavoro composta da oltre un milione e mezzo di marittimi (la maggior parte dei quali proviene dai Paesi in via di sviluppo). Grazie al loro duro lavoro e ai loro sacrifici – ha ricordato il cardinale – la nostra vita è più confortevole in quanto essi trasportano, da un Paese all’altro attraverso gli oceani, circa il 90% di ogni tipo di merci».
Il cardinale ha evidenziato che «benché il loro contributo sia essenziale per l’economia mondiale globale, molte sono le difficoltà e le sfide che queste persone devono affrontare e che influenzano la loro vita e la loro dignità». In particolare, Turkson ha rilevato che «nonostante l’adozione e l’entrata in vigore nel mese di agosto 2013 della MLC 2006 che stabilisce i requisiti internazionali minimi dei diritti umani e lavorativi dei marittimi, esistono ancora troppi casi di equipaggi ingannati sul salario, sfruttati e vittime di abusi nel loro posto di lavoro, ingiustamente criminalizzati per incidenti marittimi e abbandonati in porti stranieri. Mentre è nostro dovere prestare tutta l’assistenza e il sostegno necessari agli equipaggi che subiscono privazioni e vivono difficoltà – ha aggiunto Turkson – invitiamo le autorità marittime a prestare maggiore attenzione e ad essere più vigilanti per prevenire gli abusi e riparare le ingiustizie».
Il cardinale si è soffermato anche sulla minaccia della pirateria sulle rotte marittime ed ha osservato che. anche se è diminuita rispetto ad alcuni anni fa, «il pericolo di attacchi armati e di dirottamenti è ancora molto elevato in alcune aree geografiche. Invitiamo pertanto la comunità marittima – ha proseguito Turkson – a non abbassare la guardia e a mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la protezione, non soltanto del carico, ma soprattutto degli equipaggi».

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