L’AdSP sta definendo un intervento per l’ulteriore allargamento della strettoia del Marzocco
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale sta definendo un progetto per migliorare l’accessibilità del porto di Livorno attraverso un ulteriore allargamento della strettoia del Marzocco, lavori che comporterebbero la rimozione di 20mila metri cubi di sedime per arrivare a dare al canale una larghezza di 70 metri (dagli attuali 57 metri) e una profondità di -13 metri nel tratto in cui passano tubazioni dell’Eni.
L’ente portuale ha specificato che l’intervento avrebbe un costo di poche centinaia di migliaia di euro ed è previsto che venga finanziato dal Lorenzini Terminal e dal Terminal Darsena Toscana. L’authority ha spiegato che l’esecuzione dei lavori potrebbe apportare importanti benefici agli operatori portuali e, soprattutto, alle grandi compagnie: «se infatti le simulazioni di manovra programmate dovessero dare un riscontro favorevole – ha precisato l’AdSP – i nuovi lavori di dragaggio potrebbero consentire di portare in Darsena Toscana le navi di ultima generazione senza più le limitazioni di carico attuali. Tanto per fare un esempio: oggi le unità navali larghe 42,8 metri entrano a carico ridotto con un pescaggio di 10,75 metri, mentre il target di progetto, se raggiunto, tende a consentire un pescaggio di 12 metri, che significa livelli di carico maggiori».
Il progetto di approfondimento dei fondali in prossimità dei punti più stretti del canale di accesso, dove passano tubazioni dell’Eni, è stato al centro di una riunione tecnica svoltasi nei giorni scorsi con la Capitaneria, i piloti e gli operatori portuali.

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