Botta: il ciclo dei controlli deve essere potenziato, migliorato e reso più efficiente
L’associazione degli spedizionieri genovesi denuncia che i ritardi nello svolgimento dei controlli sulle merci nel porto di Genova si sono ulteriormente dilatati in coincidenza con l’attuale susseguirsi di festività e che la situazione, già critica nelle scorse settimane, sta assumendo livelli insostenibili per operatori ed importatori. «Contenitori, con merce per decine di milioni di euro – spiega il direttore generale di Spediporto, Giampaolo Botta – sono fermi ad aspettare controlli che, se tutto va bene, potranno farsi solo dopo il lungo periodo di ponti e festività». «I nostri operatori sono tutti in ufficio, i traffici internazionali non conoscono tutte le nostre festività e – sottolinea Botta – è dura spiegare il fatto che ci vorranno anche più di dieci giorni per un controllo sanitario o in dogana».
Spediporto evidenzia che «parlare di infrastrutture e di alta tecnologia non ha senso fino a quando non si assumerà prima di tutto una mentalità orientata al business ed ai servizi». «I controlli – precisa Botta – devono esserci e noi siamo i primi a sostenerlo. Teniamo alla qualità che finisce sulle tavole degli italiani, ma il rischio è di perdere importanti linee di traffico. Merce alimentare, surgelati, pesce, carne, frutta e verdura non possono aspettare dieci giorni per un controllo. Così come non è possibile accettare che il più importante porto italiano si trovi in queste settimane con solo tre funzionari dell’ufficio di Sanità e con una manciata di funzionari di Dogana. Abbiamo bisogno di organici adeguati e di capacità organizzativa da parte delle nostre amministrazioni».
«C’è poi – aggiunge Botta – anche un discorso di sicurezza. Sono controlli – chiarisce il direttore generale dell’associazione riferendosi ai controlli radiometrico e chimici – che devono essere effettuati in tempi certi, in poche ore, onde evitare rischi per gli stessi lavoratori». A tal proposito Spediporto chiede un adeguamento del personale autorizzato ad effettuare questi controlli che – rileva l’associazione – è lo stesso da dieci anni a questa parte mentre il traffico è raddoppiato, con il risultato «che i tempi si sono allungati considerevolmente, i contenitori restano in catasta anche giorni prima di essere controllati, in questo modo viene svilita anche la normativa che tende a prevenire l’esposizione ad eventuali agenti nocivi».
«Lo diciamo da tempo e lo confermiamo oggi – conclude Botta – il ciclo dei controlli deve essere potenziato, migliorato e reso più efficiente. Si potrebbero fare oltre 100 assunzioni tra pubblico e privato, Regione Liguria e AdSP devono aiutarci a trovare il necessario sostengo da Roma».

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