Nel secondo trimestre le esportazioni sono calate del -1,9% e le importazioni del -0,9%
Nel secondo trimestre di quest’anno il valore degli scambi commerciali con l’estero delle nazioni del G20 è continuato a diminuire. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha reso noto che nel periodo le variazioni percentuali destagionalizzate ed espresse in dollari statunitensi indicano una contrazione del -1,9% delle esportazioni e un calo del -0,9% delle importazioni, con un valore degli scambi in export che è ammontato complessivamente a 3.635,7 miliardi di dollari rispetto a 3.707,1 miliardi nel trimestre precedente e con un valore degli scambi in import pari a 3.683,6 miliardi rispetto a 3.717,0 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2019.
L’OCSE ha evidenziato che le esportazioni sono diminuite del -5,3% in Cina, scendendo al livello più basso dal quarto trimestre del 2017, e del -1,1% negli USA, raggiungendo il livello più basso dal primo trimestre del 2018. Le importazioni delle due nazioni sono lievemente cresciute salendo rispettivamente del +0,6% e del +0,3% e ciò – ha precisato l’organizzazione internazionale di studi economici – a seguito di una ripresa del commercio bilaterale USA-Cina che potrebbe essere stato determinato dall’accumulo di scorte prima dell’entrata in vigore il 10 maggio delle misure tariffarie decise dagli Stati Uniti e delle misure di ritorsione applicate dalla Cina dal 1° giugno. L’OCSE ha specificato che nel secondo trimestre del 2019 le esportazioni e le importazioni statunitensi per e da la Cina sono cresciute rispettivamente del +2,7% e del +0,2%, ma sono risultate notevolmente inferiori ai picchi registrati nel terzo trimestre del 2018 con un +17,4% delle esportazioni e un +10,7% delle importazioni.
Nel secondo trimestre di quest’anno l’Unione Europea ha registrato diminuzioni del -1,7% dell’export e del -2,3% dell’import. In particolare, la Francia ha segnato un calo del -0,3% delle esportazioni e una flessione del -0,7% delle importazioni. Contrazione anche dell’export e dell’import in Germania, con variazioni rispettivamente del -3,0% e del -1,7%. In Italia le importazioni sono diminuite del -0,6%, segnando il quinto calo trimestrale consecutivo, mentre le esportazioni hanno mostrato un modesto incremento del +0,1%. Quanto al Regno Unito, economia che subisce l’impatto delle continue incertezze sulle modalità della Brexit, le esportazioni sono diminuite del -7,1% e le importazioni hanno registrato un calo ancora più marcato del -12,6%.
Relativamente ad altri principali mercati, l’OCSE ha reso noto che le esportazioni della Russia sono diminuite del -7,4%, nonostante l’aumento dei prezzi del greggio e che anche le esportazioni dell’Arabia Saudita sono diminuite in modo significativo del -3,5% con un calo delle importazioni che è stato pari al -11,5%. In Corea le esportazioni sono diminuite del -1,6%, il terzo calo trimestrale consecutivo, ed ora sono inferiori del -12,3% rispetto al recente massimo registrato nel terzo trimestre del 2018. In Argentina le importazioni sono diminuite del -6,4%, attestandosi ad un livello inferiore di un terzo rispetto ai livelli massimi più recenti, in quanto il peso argentino si è deprezzato del -12,5% rispetto al dollaro USA (del -86,7% negli ultimi quattro trimestri). Anche le importazioni della Turchia sono diminuite in modo significativo (-6,4%), poiché la lira turca ha continuato a deprezzarsi (del -9,5% rispetto al dollaro USA nel secondo trimestre del 2019). L’OCSE ha evidenziato infine che solo alcune economie del G20 hanno visto aumentare le esportazioni di merci nel secondo trimestre del 2019: Australia (+6,3%), Canada (+6,4%), Messico (+2,4%) e Giappone (+0,2%).

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