L’associazione chiede al governo di difendere in sede europea l’attuale assetto normativo che disciplina le AdSP e le attività portuali
L’Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal) esprime nuovamente preoccupazione e contrarietà in ordine alla tassazione dei canoni demaniali percepiti dalle Autorità Portuali voluta dalla Commissione Europea in quanto ritiene che l’esenzione fiscale concessa a questi enti, che le normative italiane non assoggettano all’imposta sul reddito delle società, potrebbe configurarsi come aiuto di Stato.
«Fare apparire le Autorità di Sistema Portuale italiane, che sono diverse da quelle degli altri Paesi europei sotto i profili istituzionale e fiscale, quali imprese impegnate in attività economiche – denuncia nuovamente in una nota Assiterminal – è giuridicamente sbagliato e controproducente rispetto alla normativa vigente ed alle scelte chiaramente contenute, ancora recentemente ribadite, nella legislazione nazionale. Si rischia di alimentare tentativi di modificare il modello pubblicistico degli enti che amministrano i porti italiani».«Considerare l’attività di riscossione dei canoni per concessioni e autorizzazioni introitati dalle AdSP alla pari di attività di impresa di diritto privato – sottolinea Assiterminal – ha come conseguenza diretta quella di stravolgere l’assetto attuale, creando incertezze nel quadro normativo vigente, in danno anche degli operatori, i quali hanno invece bisogno assoluto di certezze negli assetti istituzionali e normativi di settore per poter continuare ad investire nei porti».
Assiterminal ha quindi rivolto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’intero governo italiano la richiesta di difendere in sede europea l’attuale assetto normativo che disciplina le AdSP e le attività portuali.

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