L’intervento di Paolo Solmi, ispettore del servizio fitosanitario della Regione Emilia Romagna, è stato uno dei più particolari fra quelli, tutti di alto livello, che hanno caratterizzato la prima edizione del Corso “Il container reefer e le esigenze della merce”, organizzato da CISCo. La prospettiva di cui Solmi si è fatto portatore, cioè quella dal punto di vista della pubblica amministrazione, non è infatti quella usuale degli agenti marittimi partecipanti al Corso, che hanno quindi risposto con curiosità e interesse all’intervento.

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Quali sono i temi che avete trattato?

“Ho illustrato i vari protocolli per l’esportazione di frutta con il cold treatment, quindi senza trattamento fitosanitario: per eliminare gli insetti si utilizza il freddo. Inoltre ho spiegato che cosa fa il servizio sanitario per il controllo del cold treatment. In pratica verifichiamo la correttezza della temperatura di raffreddamento nel cold treatment, un trattamento che dura fra 12 e 18 giorni. E’un lavoro che eseguiamo in collaborazione con le ditte specializzate e che viene effettuato su ogni container di questo tipo di prodotti”.

Più in generale di che cosa si occupa il Servizio?

“Il servizio è composto dal Fitosanitario centrale, che fa capo al ministero dell’Agricoltura, e dai diversi Fito-sanitari regionali, che fanno appunto capo alle singole Regioni. Entrambi questi servizi compongono il Servizio fitosanitario nazionale. Si occupa delle malattie delle piante, con controlli alle merci in import e in export, nei vivai e sul territorio: siamo l’ospedale delle piante”.

Che cosa dicono i protocolli?

“L’Unione europea ha una propria normativa sanitaria molto complessa, che indica quali malattie non devono essere presenti per poter importare ortofrutta nel territorio dell’Unione. Per quanto riguarda i protocolli in esportazione, invece, ogni paese di destinazione ha i propri protocolli, come ad esempio quello per le susine in India. In alcuni casi il protocollo prevede l’utilizzo del cold treatment, per questo dobbiamo effettuare questa procedura. Talvolta l’Italia ha accordi bilaterali. Ad esempio con la Cina il nostro paese ha un protocollo bilaterale per effettuare il cold-treatment”.

Che risposta ha avuto dai partecipanti al Corso?

“La classe è stata molto interessata e attenta. La spiegazione di che cosa è il Servizio fito-sanitario ha toccato aspetti nuovi, che non conoscevano. E’ vero che spesso hanno a che fare con il certificato fitosanitario, ma senza sapere che cosa c’è dietro, e il Servizio per loro rimaneva soltanto un nome sulla carta”.

Che cosa pensa di questa iniziativa di CISCo?

“Il mio è stato un intervento particolare su una serie di interventi molto tecnici. Penso che questi corsi siano utili, permettono di toccare tematiche così importanti per la nostra economia come le esportazioni verso paesi terzi”.

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