Una delegazione numerosa a Bilbao per il conclave sulle iniziative d’integrazione sociale
I presenti, tutti tecnici che operano nei porti, nelle città portuali e nelle università delle città portuali, hanno potuto approfondire i contenuti dell’agenda 2030 che la stessa AIVP ha lanciato nel mese di giugno 2018, prendendo spunto da quella adottata dalle Nazioni Unite nel 2015 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’agenda delle città portuali è stata scritta in relazione ai 17 obiettivi UN e approfondisce 10 obiettivi che vanno riferiti alle aree portuali e circostanti:
1.Adattamento ai cambiamenti climatici; 2. Transizione energetica ed economia circolare; 3. Mobilità sostenibile; 4. Un nuovo modello di governance; 5. Investire nel capitale umano; 6. Cultura e identità portuale; 7. Un’alimentazione di qualità per tutti; 8. L’interfaccia città-porto; 9. Salute e qualità della vita; 10. Protezione della biodiversità.
Presenti partecipanti dei porti italiani che stanno lavorando molto sul tema dei port centre, provenienti dalla Liguria, Toscana, Campania, oltre a Venezia presente anche in relazione al progetto Interreg “REMEMBER” che coinvolge anche Trieste, Ravenna e Ancona e che si pone l’obiettivo di valorizzare l’eredità culturale di 8 porti marittimi adriatici italiani e croati.
“Assoporti sta lavorando molto su questo tema e ci proponiamo a breve di creare un gruppo di lavoro composto dalle AdSP, per portare un contributo ancora più importante sia sui nostri territori che nei tavoli internazionali. Sono molto soddisfatto del fatto che la delegazione italiana è stata la più numerosa in questo contesto che è tradizionalmente ristretto”, ha commentato il Presidente di Assoporti Daniele Rossi, “Le AdSP hanno ben compreso l’importanza dell’integrazione sociale e del rapporto porto-città. I porti hanno specificità e peculiarità differenti e l’Associazione rappresenta il posto migliore per poterle affrontare.”