«Regole chiare e condivise per il charter e per il noleggio di imbarcazioni così com'è stato fatto per il leasing nautico»: è quanto chiede il presidente di Ucina. «Il vademecum per il noleggiatore è una priorità» ha affermato Albertoni a Genova, alla presentazione di due progetti inerenti la nautica finanziati dall'UE. «I charter – ha sottolineato – sono in calo in Italia. Purtroppo, i casi noti di sequestri non hanno fatto bene dal punto di vista della comunicazione. Le inchieste si devono svolgere nella maniera più attenta e se c'è da recuperare del gettito è giusto che ciò emerga e che le indagini vengano fatte nella maniera più approfondita. Ma è altrettanto giusto che l'Italia si possa dotare di una normativa equivalente a quella francese». Per il presidente di Ucina occorre «fare un'analisi molto attenta delle direttive comunitarie e di come vengono applicate nei paesi concorrenti» affinché una barca possa essere noleggiata con le stesse regole a Nizza, a Portofino o a Porto Cervo. «Il 75% del mercato del noleggio e del charter oggi avviene nel Mediterraneo – ha proseguito -. Sarebbe assurdo che l'Italia non fosse messa nella situazione migliore per accogliere queste grandi barche e tutto l'indotto che creano». «Noi diciamo da tempo che la normativa per i grandi yacht deve essere rivista. Ed è sicuramente arrivato il momento di metterci mano per avere una normativa di equità tecnica e fiscale con i cugini francese» ha aggiunto Albertoni secondo il quale «è un dovere quello di lavorare a fianco, come stiamo facendo, dell'agenzia delle entrate e delle dogane per arrivare a punti in comune». (Da Maritime Transport Daily Newsletter)