Nel corso di un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, il Presidente dell’Autorità Antitrust, Antonio Catricalà, ha raccomandato per il trasporto ferroviario merci l’istituzione di un’apposita autorità dotata di idonei poteri, che potrebbe più opportunamente disciplinare la materia, tenendo nel dovuto conto i legittimi interessi dell’impresa incumbent e delle imprese nuove entranti e degli utenti del servizio. Nel settore merci, in Italia il volume trasportato (in tonnellate/km) è aumentato del 10,8% tra il 2000 e il 2007. In Germania, esso è aumentato del 38,6%, nel Regno Unito del 45,7% e in Svezia del 19,4%. Il peso della modalità “ferrovia” sul totale dei trasporti terrestri di merci è cresciuto, nello stesso periodo 2000 – 2007, in Italia dal 10,5% all’11,1%, mentre in Germania è passato dal 18,6% al 21,3%, nel Regno Unito dal 9,3% al 12,7% e in Svezia è rimasto invariato al 36%. In Francia è diminuito dal 19,7% al 14,6% Per le merci, la quota dei concorrenti è del 22% in Germania, del 100% nel Regno Unito e del 26% in Svezia. In Francia tale quota ammonta al 10%. In questa situazione – sostiene Catricalà – il sistema nel suo complesso non trae i benefici della concorrenza, perché questa è gravemente ostacolata. È dunque necessario superare l’ambiguità. E poiché non è pensabile un ritorno alla gestione pubblica monopolistica, occorre muoversi lungo i percorsi virtuosi già altrove seguiti. In primo luogo, si dovrebbe individuare un regolatore di settore indipendente e tecnicamente qualificato così come ci chiede l’Europa; in secondo luogo si dovrebbero adottare tutti quegli accorgimenti necessari a distinguere attività in concorrenza effettiva, in relazione alle quali dovrebbe operare una società formalmente distinta da Trenitalia, da attività di servizio pubblico sussidiate. Queste ultime non devono essere attribuite necessariamente a Trenitalia, ma è concretamente possibile e doveroso aprire il mercato a gare effettive. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)