Il giudice del tribunale di Venezia per l’udienza preliminare ha assunto perché il fatto non sussiste tutti gli imputati della De Poli di Pellestrina, accusati di avere truffato l’Unione Europea in relazione ai contributi ottenuti dal cantiere nel 2007 per la costruzione di due navi. Per due degli imputati l’assoluzione è arrivata a conclusione di un procedimento con rito abbreviato. Si tratta del direttore della società olandese Ar.Co.In. Holding controllata dai de Poli, Massimo Juris e il dirigente del Ministero dei Trasporti Pasquale Carretta. Gli altri sono stati tutti prosciolti in sede di udienza preliminare: si tratta dei fratelli Davino e Giovanni De Poli, della figlia del primo, Chiara, e del direttore tecnico del cantiere di Pellestrina, Roberto Smeraldi. Prosciolti infine, come richiesto dallo stesso PM, i funzionari del Registro Navale Italiano Alessandro Cardamone, Massimo Volta e Paolo Salza. L’accusa formulata dalla Procura era di finanziamento illecito da parte della UE di un milione e mezzo di euro per ciascuna delle due navi in questione, in quanto i contributi sarebbero stati previsti per le chimichiere mentre vennero varate due gassiere.