Nuove cubature nei piani regolatori comunali in cambio di investimenti dei gruppi immobiliari nella riqualificazione energetica del patrimonio delle città italiane. Questo il fulcro della sfida energetica e quindi del confronto fra pubblico e privato che si svolgerà nei prossimi mesi sul mercato italiano. Presso la sede di Assimpredil Ance a Milano, le prospettive ma anche i vincoli normativi ed economici, sono stati oggetto di un seme approfondito nel corso di un convegno organizzato dal Rina, il principale istituto italiano di certificazione. In un panorama mondiale che vede fiorire ovunque nuove iniziative di riqualificazione ed efficientamento energetico (emblematico il caso dell'Empire State Building a New York) il tema e diventato di scottante attualità anche in Italia, dove le operazioni di riqualificazione dl patrimonio immobiliare “si pagano” nei centri storici delle grandi città, mentre creano problemi di quadratura dei conti in città in cui l'intervento e il conseguente aumento del prezzo degli immobili non possono essere sostenuti dal mercato in assenza di un concambio pubblico-privati sulla base di un aumento della cubatura possibile. Dal convegno è emersa comunque la valenza macroeconomica della riqualificazione immobiliare come strumento per incidere sulla bolletta energetica del paese. Intervenendo in maniera marginale sul 10% del patrimonio immobiliare italiano significherebbe risparmiare tanta energia equivalente alla produzione di una centrale nucleare del tipo di quella di Caorso.