Il progetto di bilancio 2010 approvato dal Consiglio di Amministrazione di d’Amico International Shipping (DIS) delinea un miglior quadro operativo, ma non ancora tale da consentire utili, con un EBITDA di $ 30,4 milioni ed una perdita netta di $ 20,5 milioni e la conferma di una solida posizione finanziaria. Nel dettaglio, l’esercizio 2010 si è chiuso con Ricavi base time charter (TCE) di $ 199,3 milioni, Utile operativo lordo/EBITDA $ 30,4 milioni (15,3% sul TCE), Perdita operativo/EBIT $ 2 milioni, Perdita netta $ 20,5 milioni, Flussi di cassa da attività operative $ 2,4 milioni Indebitamento netto $ 231 milioni con risorse finanziarie di $ 76,6 milioni. Per Marco Fiori, Amministratore Delegato di d’Amico International Shipping,’Le tariffe di nolo sono migliorate del 25 – 30% rispetto al secondo semestre del 2009 e, a parte qualche periodo di relativo picco, sono rimaste stabili per tutto il corso dell’anno. Nonostante il generalmente difficile contesto operativo, DIS ha confermato la propria competitività, realizzando performance superiori a quelle della media del mercato di riferimento. La solida posizione finanziaria e le significative risorse finanziarie disponibili pongono in evidenza la capacità di DIS di contenere al minimo le conseguenze finanziarie negative derivanti dall’attuale non favorevole ciclo del mercato delle navi cisterna. Una significativa quota di ricavi del 2011 è già garantita grazie ai contratti a tariffa fissa, la cui incidenza sul totale del fatturato netto dell’anno in corso è prevista del 45%, invariata rispetto all’esercizio precedente. All’inizio del 2011, DIS ha rinnovato diversi di tali contratti a tariffa fissa, in scadenza, con alcune delle principali compagnie petrolifere. Tali contratti, che confermano l’alto livello competitivo e la qualità della flotta, sono stati conclusi a tariffe di noleggio tali da rafforzare la generazione di cassa. d’Amico International Shipping conferma la propria visione prudente sulle prospettive del mercato per i primi mesi del 2011, manifestando maggiore ottimismo per i periodi successivi. Questo alla luce del progressivo consolidamento, nel corso dei prossimi anni, della capacità di raffinazione fuori dai paesi dell’area OECD, che comporterà l’aumento della domanda di tonnellaggio per miglia e dei tassi di utilizzo della capacità di raffinazione’. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)