Il
Consiglio di Amministrazione di d’Amico International Shipping (DIS) ha
approvato i risultati del terzo trimestre 2011, che  riflettono l’attuale
incertezza nello scenario macro-economico che colpisce anche il settore delle
navi cisterna. Malgrado questa situazione, DIS e’ stata in grado di mantenere
nuovamente la sua solida posizione finanziaria e di generare flussi di cassa
positivi. In particolare, sono stati ottenuti ricavi base time-charter (TCE) di
$ 45,6 milioni, utile operativo lordo/EBITDA di $ 6,8 milioni. La perdita netta
è stata di $ 9,6 milioni, mentre i flussi di cassa da attività operative di
sono stati di $ 12,3 milioni. Per i primi nove mesi i ricavi base time-charter
(TCE) sono stati di $ 141,8 milioni, l’utile operativo lordo/EBITDA di $ 20,7
milioni. La perdita netta è ammontata a $ 19,8 milioni, con un indebitamento
netto di $ 247,6 milioni. I flussi di cassa da attività operative di sono stati
di $ 30,8 milioni. I primi nove mesi del 2011 sono stati caratterizzati da una
congiuntura economica internazionale in continua evoluzione, segnata dalla
crisi dei debiti sovrani e da una prolungata incertezza sulla situazione
geo-politica in Nord Africa e Medio Oriente. Le stime di crescita della domanda
di prodotti petroliferi raffinati sono state più volte riviste al ribasso a
seguito dell’aggiustamento delle previsioni di crescita del PIL. In tale
contesto DIS, rispetto a quanto inizialmente previsto, è riuscita a realizzare
una migliore performance sul mercato spot, in particolar modo nel corso del
secondo trimestre del 2011 cui ha seguito però un terzo trimestre più debole.
Allo stesso tempo, DIS ha mantenuto, nel corso dei primi nove mesi del 2011, un
elevato livello di copertura da contratti a tariffa fissa, tale da garantire il
48.1% dei ricavi. Tali contratti, oltre ad assicurare comunque un determinato
livello di ricavi e a favorire la generazione di flussi cassa operativi,
consentono di consolidare ulteriormente le ottime relazioni in essere con le
principali compagnie petrolifere, che costituiscono, storicamente, un aspetto
essenziale della strategia di DIS. Nonostante le attuali difficili condizioni
di mercato, la società ha confermato ancora una volta la sua capacità di
mantenere una solida posizione finanziaria e di continuare a generare buoni
livelli di cassa operativa. Nel 2011 DIS ha inoltre confermato di essere leader
anche nel mercato della compravendita delle navi cisterna. Nel mese di giugno,
si è negoziato un prezzo molto interessante per l’acquisto di una moderna nave
MR, rivenduta in settembre realizzando una buona plusvalenza. DIS, attraverso
il piano di riacquisto di azioni proprie, ha contribuito alla creazione di
valore per i propri azionisti. Al 30 settembre 2011, la società aveva, infatti,
riacquistato un totale di 604.890 azioni, che rappresentano lo 0.403% del
capitale sociale, per un controvalore di Euro 425.388. Nonostante l’attuale
contesto di incertezza macro-economica a livello internazionale, DIS dimostra
di avere un equilibrato modello di business, caratterizzato da una flessibilità
che gli consente di trarre il massimo vantaggio da ogni possibile fasi di
crescita del mercato. Alcuni cambiamenti nel trasporto di prodotti petroliferi
via mare hanno aumentato il rapporto tonnellaggio-miglia. Con l’aspettativa di
una prolungata dislocazione dei prodotti petroliferi, si stima un miglioramento
nel livello di utilizzo delle navi cisterna. L’attuale processo di chiusura
delle raffinerie potrebbe portare a modificare sostanzialmente la domanda
percepita di navi cisterna per il futuro. I margini e i rendimenti estremamente
bassi hanno costretto alla chiusura di numerose raffinerie, soprattutto nei
paesi Ocse, in Nord America e in Europa. Come già riportato, le raffinerie più
recenti ed economicamente efficienti si trovano nei paesi emergenti e ciò
potrebbe favorire un miglior utilizzo delle navi cisterna e un aumento della
domanda di tonnellaggio-miglia. L’offerta di tonnellaggio si sta riducendo a
causa dei ritardi nella consegna delle navi, della cancellazione di alcuni
contratti, della conversione di navi e dell’assenza di ordini significativi per
la futura costruzione di nuove navi, portando cos’ a un’erosione del tasso
futuro di crescita netta dell’offerta. La visione di più lungo termine è
positiva, con tassi di utilizzo sempre buoni anche se ogni miglioramento
sostanziale dal lato della domanda appare ancora incerto. Esistono però
prospettive di medio termine per un migliore contesto operativo grazie al fatto
che la domanda di prodotti petroliferi stagionalmente si rafforza nel corso dei
mesi invernali.