Nuova alleanza dell’imprenditoria del mare per contrastare il deficit politico che attanaglia il comparto proprio quando dal neoeletto presidente di Assoporti Luigi Merlo si chiedono nuovi percorsi normativi per porti e retro porti. In questo contesto i Propeller di Napoli e Venezia si alleano e fanno squadra per recuperare un rapporto sempre più stretto con i maggiori attori del cluster marittimo italiano. I consigli direttivi delle due città marinare presieduti da Umberto Masucci e Massimo Bernardo hanno approvato all’unanimità la proposta di gemellaggio. A far decidere di procedere in questa direzione e dar vita a questa importante collaborazione, la consapevolezza che – sottolinea Umberto Masucci presidente del Propeller Club di Napoli e contemporaneamente presidente nazionale del sodalizio – sono molte le cose che legano le due città ed i due porti . Al di là del comune lavoro ed interesse per lo shipping, c’è la Coppa America di quest'anno e del prossimo 2013, l’attività crocieristica che vede Venezia e Napoli ai primi posti nel Mediterraneo per movimento di crocieristi e poi una serie di eventi suddivisi tra Napoli (l'assemblea generale di Federagenti tenutasi a giugno) e Venezia (l'assemblea ad ottobre di Fonasba). Inoltre, entrambi i Propeller hanno come obiettivo comune la focalizzazione sulle problematiche marittime spesso sottovalutate, accendendovi i riflettori per essere di stimolo e trovarne la soluzione. “Per questo – sottolinea il presidente del Propeller club di Venezia Massimo Bernardo – studieremo ed organizzeremo insieme una serie di eventi per mettere sempre più al centro dell’attenzione delle istituzioni, l’industria del mare e tutto quanto vi ruota intorno. Mi preme anche sottolineare il particolare valore del gemellaggio tra Napoli e Venezia; esso rappresenta per gli operatori marittimi e dei trasporti in genere, un virtuale bridge tra l’Adriatico ed il Tirreno in una visione sistemica della portualità italiana nel Mediterraneo che non può che essere foriero di nuove ed ulteriori opportunità di sviluppo”.