Il Presidente della compagnia di traghetti marocchina Comarit – Comanav ha scritto ai dipendenti che un fondo di private equity italiano starebbe per investire 40 milioni di euro nella società, inattiva da sei mesi per mancanza di liquidità. L’iniezione di capitale da parte del fondo italiano sarà soggetta ad alcune condizioni preliminari. Prima di tutto l’erogazione di sussidi arretrati pari a 25 milioni di euro da parte del Governo marocchino, poi la cancellazione del debito con le banche statali, la rinegoziazione del debito con i fornitori e la stipula di un patto con i sindacati che garantisca relazioni industriali pacificate per cinque anni. Se queste condizioni non si realizzeranno, il Presidente dichiarerà l’insolvenza della società. Da inizio Gennaio 2012, dopo l’arresto di otto navi ottenuto dai creditori in diversi porti spagnoli e francesi, la Comarit – Comanav ha cessato ogni attività operativa. Una parte dei marittimi sono rientrati in Patria, altri continuano a presidiare le navi sotto sequestro.