L’Istituto Bruno Leoni, che pubblica annualmente l’Indice delle Liberalizzazioni, un’analisi dei principali settori dell’economia italiana, per capire il livello di apertura dei nostri mercati rispetto alle ‘best practices’ europee, ha pubblicato un ‘focus’ sul caso Tirrenia a cura di Andrea Giuricin, assisten¬te presso l’Università di Milano – Bicocca. Per l’Istituto, dopo aver portato i libri in tribunale e il fallimento dell’asta pubblica, le spe¬ranza di far ripartire la flotta con una gestione privata sono molto ridotte. Non è facile ora immaginare un futuro per l’azienda controllata da Fintecna e non è facile prevedere se davvero vi sarà uno spezzatino per separare i rami d’azien¬da relativamente “buoni” da quelli “cattivi”. A questo punto, sostiene lo studio, sarebbe molto meglio agire in tre fasi: a) mettere in liquidazione l’azienda; b) Le rotte profittevoli, che non hanno bisogno di sussidi, non dovrebbero essere più sussidiate ma dovrebbero essere lasciate al mercato; c) Le tratte non profittevoli, che necessitano di oneri di servizio pubblico, do¬vrebbero essere messe all’asta in modo da minimizzare l’esborso da parte dello Stato. Per l’Istituto Bruno Leoni, lo Stato imprenditore, così come gli imprenditori di Stato, sono due soluzioni molto lontane dal mercato che provocano perdite sicure per i contribuenti italiani. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)