“Quello messo in campo a
Genova oggi da Trasportounito non è uno sciopero nazionale ma un maldestro atto
di pirateria con una palese violazione di legge che deve essere sanzionata in
modo esemplare. Probabilmente preoccupati che lo sciopero sarebbe stato un
flop, alcuni associati hanno prima ostruito alcuni varchi, poi rallentato la
circolazione bloccando molti colleghi e l’operatività dello scalo. Non può
esistere nessuna motivazione che giustifichi una tale sopraffazione. Mi sento
tradito da Trasportounito essendo stato uno dei pochi porti che in questi anni
ha cercato di costruire un rapporto dialogante e collaborativo che per me da
oggi si interrompe. Ritengo giusto a difesa del porto, delle sue tante aziende
e dei suoi molti lavoratori verificare le condizioni per presentare formale
denuncia alle autorità competenti e contestualmente avviare la procedura di
class action verso i singoli responsabili e l’associazione Trasportounito,
chiedendo il rimborso dei danni arrecati a tutto il settore portuale. Gli
articoli apparsi sulla stampa dimostrano una premeditazione da parte della
associazione, che – con alcune dichiarazioni – ha disincentivato oggi l’arrivo
di molti trasportatori, e questo non è tollerabile. Ritengo anche che per
coerenza il segretario generale di Trasportounito Maurizio Longo dovrebbe
dimettersi subito dal Comitato Portuale di Genova, in quel luogo deputato a
fare gli interessi complessivi del porto di Genova non può infatti sedere chi
concorre a determinare situazioni come queste.”