L'Italia ha adottato le norme Imo per al sicurezza in banchina. Il Comitato interministeriale per la sicurezza marittima (Cism) ha deciso giovedì scorso, 8 aprile, le procedure, con annesse linee guida tecniche, per la compilazione della valutazione di rischio e del piano di sicurezza di terminal e porti, come richiesto dall'Imo nel dicembre 2002. Sarà l'Autorità portuale a effettuare l'analisi dei possibili rischi, sulla base dei quali ogni terminal stilerà il proprio piano di sicurezza. Dove necessario la stessa Authority preparerà i piani per le banchine pubbliche e il piano di coordinamento per tutto il porto.

Le valutazioni di rischio e il piano di sicurezza dovranno poi essere approvati dalla Capitaneria di porto, dopo una convalida preliminare della Prefettura, che dovrà integrarli nel piano di sicurezza provinciale. La Capitaneria sarà affiancata nel suo compito da un comitato composto da Autorità portuale, Vigili del fuoco, Guardia di finanza, Dogana e Polizia. Resta ancora però da definire quale sarà l'Autorità nazionale di riferimento a cui i piani dei porti dovranno essere inviati. L'ipotesi su cui si sta lavorando è quella di distribuire le competenze fra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che finora era il candidato naturale in base alle norme Imo, e quello degli Interni, che ne ha sempre rivendicato la titolarità.

La decisione del Comitato è arrivata sul filo di lana e adesso al nostro Paese restano poco più di due mesi per mettersi in regola. I piani di sicurezza dovranno essere pronti entro il 1° luglio. Da quella data, gli scali inadempienti finiranno nella lista nera dell'Imo e rischieranno di essere tagliati fuori dai traffici internazionali.