L’obiettivo è fare conoscere, entro cinque anni, il porto di Genova a tutti gli studenti liguri, attraverso visite, laboratori e uscite in mare a bordo di un battello attrezzato. Nasce su queste basi il Genoa Port Center, il primo terminal delle conoscenze dell’area mediterranea, che è stato inaugurato ai Magazzini del Cotone di Genova e che, in uno spazio di oltre 400 metri quadrati, permette di conoscere attraverso strumenti multimediali la vita e il lavoro di chi opera nel porto.

 

L’area espositiva è suddivisa in quattro zone tematiche: porto, navi, noli e merci. Vi si trova tutto quello che può essere utile per capire come funziona la complessa macchina portuale, dai simulatori di navigazione, ai collegamenti in diretta radio con la torre di controllo portuale, ai grandi schermi digitali che documentano l’arrivo e la partenza delle navi e tutte le attività, le professioni, le tecnologie del porto, per seguire poi, su mappe digitalizzate, le rotte dei traffici e i percorsi delle merci dai paesi d’origine al porto, dalle aree retroportuali, alle sedi di lavorazione per tornare nuovamente al porto per la distribuzione dei prodotti.

 

E ancora, per avvicinare il più possibile i giovani al mondo della portualità, sono previsti laboratori dedicati alle diverse fasce d’età, attraverso il progetto Cittadini del porto, finanziato da Fondazione Carige, e visite guidate, in battello, alla scoperta dei terminal genovesi.

Per la creazione del nuovo centro-espositivo del porto di Genova promosso da Provincia, Autorità portuale, Capitaneria, Porto Antico e Università (Facoltà di Economia e Diem), sono stati investiti circa 700 mila euro mentre la stima per la gestione operativa si aggira intorno al mezzo milione di euro l’anno.

 

Per il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto, il compito di questo centro deve essere quello di «creare un legame forte tra il porto e la città, dire ai genovesi che il porto non è solo un enorme contenitore di merci, un grande bacino occupazionale, ma anche un’immensa fonte di sapere che prende corpo nei 400 metri quadrati di esposizione, dove si possono vedere dal vivo le più importanti tecnologie che non solo il porto ma anche le industrie genovesi hanno saputo esprimere.

 

L’augurio – ha concluso Repetto – è che il mondo imprenditoriale e la portualità genovese si rendano conto, finalmente, che noi abbiamo delle grandi opportunità sui mercati mondiali e che, presentandosi uniti aumentino le possibilità, non solo di competere ma di farlo in maniera veramente efficace e rilevante».

 

(da: shippingonline.ilsecoloxix.it del 28.11.2009)