A Monopoli, una delle sedi del network dei Porti del Levante, è stato stipulato un Protocollo di Intesa tra l'Autorità Portuale del Levante e quella di Livorno, che stabilisce la prassi di cooperazione per il trasferimento di ‘best practices’ e l'implementazione dell'uso del manifesto doganale elettronico al fine di velocizzare e migliorare le procedure e le relazioni commerciali migliorando il sistema di servizi a vantaggio delle rotte che collegano il basso Adriatico con l'Alto Tirreno, seguendo i flussi delle merci e dei passeggeri che transitano tra i porti di Durazzo, Bari e Livorno dall'area dei Balcani e del Mar Nero, fino alla Spagna e viceversa.“Il rapporto con l’Autorità Portuale di Livorno – dichiara Mariani – è fondamentale perché significa aprire il bacino del Sud Est Europa all’Alto Tirreno attraverso servizi comuni ed omogenei: il manifesto doganale elettronico è uno di questi, mentre la sfida è quella di migliorare la qualità dei servizi ro-ro pax per agevolare i flussi”. La base di lancio è costituita dalle attività propedeutiche all’avvio del manifesto doganale, obbligatorio a partire da Gennaio 2011. Livorno da una parte, Levante e Durazzo dall’altra hanno creato un modello operativo che pone la cooperazione istituzionale al servizio degli operatori e mette i port users al centro dell’attenzione. Il confronto con i rappresentati di Olanda, Slovenia Grecia, Austria, Ungheria, Serbia, Montenegro, Albania, Romania e Bulgaria e le Autorità Portuali di Venezia ed Ancona ha fatto emergere la validità del modello e ha stimolato i partner a collaborare per cogliere le sfide del gennaio 2011. Sul tavolo di lavoro si sono alternate le posizioni degli operatori e delle autorità doganali italiane ed albanesi. Giulio Planera, direttore generale dell’Agenzia Regionale delle Dogane di Puglia, ha presentato i dati del porto di Bari sull’utilizzo del manifesto elettronico: “L’incremento dal 15% al 70% delle pratiche doganali negli ultimi due mesi, grazie alla cooperazione istituzionale e delle agenzie marittime è dovuto a un miglior rapporto con gli operatori che hanno compreso l’importanza dell’adeguamento alla regole comunitarie per tempo”. Planera ha colto l’occasione per annunciare che è stato abolito tra Italia e Albania il “foglio di prescrizione”. Il porto di Durazzo, con l’incremento di traffico, dovuto agli imponenti lavori di adeguamento del porto, e con le maggiori possibilità di procedure semplificate per il traffico passeggeri, non è da meno sul piano dell’infrastrutturazione immateriale: “sono già testati i manifesti elettronici che prevedono un tempo medio di pre-cleriang di un’ora per le merci in entrata ed in uscita – ha spiegato Julian Kapedani dell’Agenzia delle Dogane di Durazzo – con il programma Ascyda Word. La dichiarazione infatti avviene in forma telematica e nel contempo con dichiarazione scritta del contenuto”. La conferma dei passi avanti sul paino della cooperazione istituzionale a vantaggio della community portuale viene da Domenico Stea, nella duplice veste di Presidente della Tirrenia Navigazione e di Decano dell’Associazione degli Spedizionieri Doganali di Puglia: “Le relazioni istituzionali forti hanno consentito ad entrambi i porti di crescere con le imprese e il processo di avvicinamento passa attraverso il dialogo, il confronto e il superamento delle barriere materiali ed immateriali”. Mauro Paolo Bruno dirigente dell’Ufficio Cooperazione dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia coglie l’occasione per lanciare il tavolo di lavoro congiunto Italbalk e Watermode la prossima sfida che lega le due sponde dell’Adriatico: La creazione dell’Euro-Regione Adriatico-Ionica il prossimo 17 Settembre durante la Fiera del Levante in Albania. Gli atti della tavola rotonda confluiscono nella documentazione che l’Autorità Portuale del Levante, in collaborazione con gli altri partner invierà alla Commissione Europea per la definizione dei nuovi corridoi pan Europei. “Marisabella è un luogo di cooperazione internazionale ed istituzionale con la partecipazione di vari stakeholders: dogane, polizia di frontiera, armatori, spedizionieri, auto-trasportatori ed agenzie marittime italiane, albanesi e montenegrine. Mentre il progetto Italbalk è finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero degli Affari Esteri, il progetto Watermode è finanziato dal programma South East Europe: entrambi sono, però, finalizzati al superamento, attraverso la cooperazione interistituzionale ed internazionale, delle barrire materiali ed immateriali che rallentano il traffico delle merci. Il Workshop sul “Modello di gestione del traffico ro/ro pax per i passeggeri” ha approfondito il progetto Watermode, che mira a sviluppare la rete transnazionale per la promozione del trasporto intermodale acqua-terra. L’Autorità Portuale del Levante, con i suoi tre porti che costituiscono un network, ciascuno specializzato per una tipologia di traffico, costituisce un modello di distribuzione del trasporto ro-ro pax. Il porto di Bari, come afferma Mario Sommariva, Segretario Generale dell’Autorità Portuale, è atipico nel quadro nazionale nel quale uno dei maggiori traffici è rappresentato dai passeggeri diretti in Albania, Kosovo e Macedonia, circa 800.000 passeggeri all’anno che si muovono, da tutta Europa, verso Bari secondo un andamento pressoché costante nel corso dell’anno. Da almeno 12 anni a questa parte si distribuiscono così: 14% a luglio, 28 % ad agosto, 10% sia a settembre che a dicembre. In quattro mesi viene movimentato il 62% dell’intero traffico annuale. Fino al 2006 queste persone venivano accolte in una sorta di bolgia infernale, che diventava assieme un problema di ordine pubblico e di protezione civile. Il porto veniva chiuso per eccesso di congestione. Nell’estate 2007 fu predisposto uno spazio attrezzato nel quale sono stati spostati check-in e biglietterie, creati servizi igienici, docce, aree coperte, esercizi commerciali per il ristoro: 1.200.000 euro sono stati investiti in infrastrutture mentre 200.000 euro annui sono il costo di gestione per far girare il “modello Marisbaella”. Considerando il picco di agosto il porto è riuscito ad assorbire il 50,82% di passeggeri in più rispetto al 2006, quando, con 155.000 passeggeri il porto venne chiuso per congestionamento. Ad agosto 2009 sono transitati, in piena efficienza, 234.000 passeggeri. Il passo successivo è quello di preparare l’utenza per il grande passaggio verso l’utilizzo del manifesto elettronico che dal 2011 sarà obbligatorio per tutti gli operatori. “Durante l’estate 2010 sono programmate fino a 16 partenze giornaliere per l’Albania – precisa Mariani – ed il modello gestionale del traffico ro-ro pax pensato e sperimentato a Bari per i porti di piccola e media dimensione si arricchisce in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane del manifesto doganale elettronico che velocizza ulteriormente le operazione di imbarco e di sbarco rendendo i sistemi interoperabili e riducendo i costi di gestione per le imprese”. (Da Maritime Transport Daily Newsletter)