Quasi tutti negativi i dati raccolti dall’Osservatorio Spediporto – centro studi dedicato alle case di spedizioni genovesi – sulla base di una indagine che ha visto coinvolto il 23% delle aziende associate. Decremento dell’8% del fatturato delle attività nel primo trimestre 2012 rispetto al 2011, previsioni di chiusura dell’anno a meno 3%, forte ricorso agli ammortizzatori sociali almeno per il 22% degli iscritti. La sensazione, già manifestata nel corso dell’assemblea del Marzo scorso, è che troppo poco si stia facendo per sostenere le imprese operanti nel settore della logistica. L’indagine ha analizzato risposte relative ad alcune aree tematiche di particolare interesse: Andamento e comparazione del fatturato del primo trimestre 2012 rispetto al 2011; Composizione dei traffici per area geografica; Andamento dei traffici per tipologia merceologica; Andamento dell’import e dell’export; Stato dell’occupazione e propensione a nuove assunzioni. Per quanto riguarda l’andamento del fatturato, nel primo trimestre 2012 si è registrato un decremento dell’8% Tuttavia il 44% degli intervistati mostra un decremento contenuto tra il 5% e il 10% mentre solo il 18% dichiara un aumento del 5%. Per quanto riguarda le attività anch’esse registrano, parimenti al fatturato, una diminuzione media dell’8%. In questo caso nessuna azienda ha segnalato un incremento delle attività seppur minimo. I riscontri degli operatori risultano essere piuttosto omogenei sull’incidenza sul fatturato dell’import e dell’export, che in entrambi i casi si attesta tra il 20% e il 40%. Le quantità movimentate in export (59%) prevalgono rispetto a quelle movimentate in import (41%). Le previsioni a breve termine sull’andamento del fatturato, si suddividono tra modesti incrementi e modeste perdite; tuttavia la media degli intervistati risulta essere ancora piuttosto pessimista. Per quanto riguarda i flussi di traffico, continua a trainare l’Estremo Oriente che con un 28% si attesta ad essere il primo mercato per il Porto di Genova. Mantengono un buon andamento gli scambi con l’UE e il Nord America che detengono rispettivamente il 21% ed il 20% dei traffici. Il 53% degli intervistati dichiara il persistere di situazioni di contrazione dei movimenti da e per le aree del Nord Africa a seguito delle note vicende geopolitiche del 2011. Nello specifico, il 62% del campione ha riscontrato particolari criticità con Libia ed Egitto. Sotto il profilo dell’analisi merceologica, i settori maggiormente colpiti dalla congiuntura economica negativa risultano essere quelli tessile/abbigliamento e mobili/arredo (decremento maggiore del -15%); a seguire pelletteria/calzature e chimico farmaceutico (decremento maggiore del -10%). Sono invece contenuti i cali di volume per il settore della meccanica. Si sono registrati invece incrementi notevoli per il settore agroalimentare (+25%) così come per l’impiantistica ed i progetti (+18%). Gli incrementi occupazionali sono ridotti al minimo. Solo il 17% delle aziende dichiara infatti di prendere in considerazione l’opportunità di incrementare la propria pianta organica.