Il tunnel di base del Gottardo produrrà gli attesi benefici per il corridoio Rotterdam – Genova se verranno superati i gap infrastrutturali in Svizzera e all’estero. Gli operatori europei del trasporto intermodale, riunitisi a Lugano in occasione della 45esima Assemblea Generale di Hupac, ribadiscono la necessità di porre il trasporto delle merci su ferrovia al centro delle strategie di sviluppo delle infrastrutture. Un primo passo concreto è la strategia terminalistica per il nord Italia, siglata da Gruppo FSI, Cemat e Hupac. Il Forum é stato introdotto da Hans-Jörg Bertschi, presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’operatore intermodale Hupac fondato 45 anni fa a Chiasso ed oggi il numero due in Europa. “La nostra rete si estende in tutta Europa e da alcuni anni raggiunge anche i mercati emergenti in Russia e Cina. Ma il nostro core business é il traffico transalpino: due spedizioni su tre di Hupac hanno origine o destinazione in Italia. Per questo motivo abbiamo rafforzato ulteriormente la collaborazione con il nostro partner Cemat, ha detto Bertschi. La galleria di base del Gottardo, che sarà operativa nel 2017, é una grande opportunità che va colta nel pieno del suo potenziale. E’ indispensabile adeguare le linee di accesso lungo tutto il corridoio per mettere i treni intermodali in condizioni di competere con il traffico stradale e di trasferire il traffico merci dalla strada alla rotaia. “La chiave del successo sta nella produttività del sistema“, chiarisce Bertschi, “servono infrastrutture ferroviarie che ci consentano di viaggiare con treni con una lunghezza di 750 metri, pesanti 2000 tonnellate e trainati da una sola locomotiva per tutta la tratta percorsa, capaci di trasportare i moderni semirimorchi con altezza laterale di 4 metri. Tra pochi anni le sovvenzioni concesse dalla Svizzera all’intermodalità andranno in esaurimento, e noi dobbiamo essere pronti a rimanere sul mercato con le nostre forze“. Il punto dolente é la dimensione temporale dei lavori di adeguamento delle linee che oggi presentano parametri ben più modesti con lunghezze treno di 575 metri e un profilo di 3,80 metri. Secondo Hupac, l‘adeguamento della linea Bellinzona-Luino-Novara che gestisce l‘80% del traffico intermodale via Gottardo e serve i grandi terminali a ovest di Milano, va eseguito entro il 2020 e richiede lavori di modesta entità che in parte erano già programmati. Più impegnativo é il potenziamento della direttrice via Chiasso che necessita la costruzione della Gronda Est Seregno-Bergamo per bypassare il nodo di Milano e pertanto potrà essere realizzato soltanto dopo il 2030. “Chiariamo un equivoco: é necessario il potenziamento di entrambe le linee. La linea di Luino é più urgente, mentre la linea di Chiasso é più importante perché dovrà gestire i grandi volumi del futuro“, conclude Bertschi. Secondo Mauro Moretti, amministratore delegato del Gruppo FSI, oggi anche nel settore ferroviario è sempre più necessario applicare una logica imprenditoriale orientata al risultato, abbandonando l’approccio assistenzialistico che ha caratterizzato la scena ferroviaria europea. “Alptransit è un’opportunità per rilanciare il trasporto ferroviario merci, che oggi opera in condizioni di estrema difficoltà a causa della scarsa competitività di sistema”, afferma Moretti. In questa prospettiva è da vedersi anche il riposizionamento di Cemat, l'operatore di trasporto combinato del Gruppo FSI: ingresso nel settore del trasporto combinato marittimo da e per i porti mediterranei attraverso l’assorbimento dei traffici di Italcontainer, sviluppo di nuovi servizi tra l’Italia e i Paesi dell'Est Europa e rafforzamento dell'offerta commerciale tra l'Italia e i principali Paesi europei effettuato insieme ai partner storici, tra i quali il socio Hupac. Per quanto riguarda Alptransit, il Gruppo FSI si dichiara pronto. “Per rispondere efficacemente all’aumento di traffico previsto entro il 2030, potenzieremo la linea di Chiasso con soluzioni tecnologiche capaci di aumentarne la capacità. Poi procederemo alla costruzione della Gronda est. Daremo inoltre il via allo sviluppo di infrastrutture e attività terminalistiche a est di Milano in modo da garantire sufficienti capacità.” I progetti ad oggi individuati e sostenuti dal Gruppo FSI e da Hupac, prevedono la costruzione o il potenziamento di impianti terminalistici nelle aree di Milano, Brescia e Piacenza. Italia e Svizzera sono parti integranti dello stesso corridoio e pertanto i passi devono essere compiuti assieme, ha evidenziato Moretti. “Prendiamo atto delle priorità espresse riguardanti il corridoio dei quattro metri. Noi siamo disponibili ad un confronto sui tempi e sugli interventi necessari, avendo sempre presente la priorità per gli itinerari a elevata capacità”.